La situazione politica in cui si trova Berlusconi è sicuramente la peggiore da quando è premier, una delle peggiori dal 94.
Gli ultimi scandali ormai lo isolano sempre di più, con un filone di scontenti anche nello stesso Pdl, con il silenzio della Lega che ha sempre la possibilità di portare tutti alle elezioni, con la chiusura dell’Udc e del Terzo Polo in generale, con il fallimento del gruppo dei Responsabili che non ha certamente portato giovamento visti i 3 voti di maggioranza alla Camera che anche all’ultima votazione, la sfiducia a Bondi, sono rimasti tali.
Gli ultimi sondaggi, anche quelli più vicini al premier, lo danno in picchiata dopo il caso Ruby.
Restano ormai poche possibilità, e se non si approva presto il federalismo fiscale caro alla Lega, di possibilità non ne rimane nessuna.
Questa la motivazione per una timida apertura verso il Pd di Bersani.
Non si spiegherebbe altrimenti il contenuto e la forma della sua lettera pubblicata oggi sul Corriere della Sera e indirizzata al segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
Ma gli elementi che più fanno riflettere della lettera politica e programmatica di Berlusconi sono altri. Il presidente del Consiglio invita il leader dell’opposizione a stringere un patto bipartisan per far ripartire l’economia, ma lo fa fuori tempo massimo. Già mesi, ormai anni fa, era stato proprio Bersani a spronare l’esecutivo a darsi da fare per l’economia stagnante dell’Italia. E Berlusconi aveva sempre risposto parlando d’altro, di un’economia in salute o di giudici che lo perseguitavano.
Ma non solo. Berlusconi nella sua lettera arriva a blandire Bersani (uomo dalla cultura pragmatica dell’emiliano) dopo avergliene dette di tutti i colori solo nei giorni scorsi.
E quello che appare più significativo è il richiamo e l’invito a riprendere il processo di liberalizzazione dell’economia italiana che proprio Bersani aveva avviato da ministro dell’Economia (dalla portabilità dei mutui senza spese agli interventi sulle professioni) e che Berlusconi e i suoi alleati, allora all’opposizione, avevano osteggiato in tutti i modi.
Matteo Oliviero