L’interrogatorio di Nicole Minetti avvenuto ieri chiude le indagini prima della richiesta di processo immediato a Silvio Berlusconi.
Dalle tre ore di colloquio con i pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, emerge un rapporto diretto fatto di bonifici e denaro tra il consigliere regionale, ed ex igienista dentale, e il presidente del Consiglio.
Le ragioni sembrano scontate: la Minetti aveva il compito di selezionare le escort e di occuparsi della loro vita agiata.
Si parla di bonifici a parecchi zeri per tutti i compiti per cui il premier l’aveva reclutata: ci si doveva occupare delle pratiche per gli affitti di via Olgettina, per la disponibilità di un nuovo appartamento perché una delle ragazza soffriva di vertigini, e faccende analoghe.
Da alcuni sms inviati al padre e da alcune conversazioni telefoniche con l’amica Barbara Faggioli, la Minetti avrebbe presentato al più presto un conto ancora più salato al presidente del Consiglio: “Sono molto arrabbiata perché ho scoperto che ha comprato a una ragazza una casa da 1,2 milioni di euro”, scriveva al papà, mentre con l’amica si mostrava molto più diretta, “Gli portiamo due progetti qualsiasi, due a c…zo, con la mia faccia da c..o io gli dico, guarda, abbiamo trovato questi, ci aiuti?”.
Il rancore dell’ex igienista dentale è poi testimoniato sia dalla bassa opinione che mostrava verso il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, “Comunque meno male un po’ di gavetta l’ho fatta. Non pensare che Mara ne abbia fatta tanta di più”, diceva all’amica di sempre Barbara, mentre alla segretaria affidava uno sfogo più conciso, “Brutto st…zo, mi ha rovinato la vita”.
I versamenti che il premier era solito fornire alla Minetti servivano, pertanto, al mantenimento della corte di Arcore, ma anche per faccende più pratiche, come il pagamento di luce e gas per gli appartamenti di via Olgettina. Più volte il consigliere regionale si sarebbe recato presso lo stabile con ricevute e denaro.
foto: Salmoirago
Carmine Della Pia