Yara: su Facebook, Maroni invitato a riavviare le ricerche

La notizia della presunta sospensione delle ricerche della scomparsa Yara Gambirasio ha agitato gli animi di quanti seguono con attenzione spasmodica le vicende della tredicenne bergamasca, sparita dal paesino di Brembate di Sopra, a fine novembre.

Tra i luoghi in cui ci si confronta più facilmente su questioni che, senza la mediazione dei mezzi di comunicazione, rimarrebbero distanti dalla maggior parte delle persone vi è la rete. Su Facebook, il “Gruppo per trovare Yara Gambirasio” conta più di quarantaseimila membri e nelle ultime settimane sembra essere diventato il punto di riferimento per coloro che desiderano saperne di più del giallo di Brembate.

Veglie di preghiera virtuali, iniziative di solidarietà sul territorio, scambio di informazioni e luogo in cui sfogarsi, il social network è in queste ore anche il posto dove confluiscono i dubbi di coloro che interpretano la sospensione delle ricerche nell’hinterland bergamasco come un’arresa davanti a una vicenda che diventa, ogni giorno che passa, sempre più inestricabile.

E se qualcuno cerca di tirare su gli animi, facendo notare che «se sperate che Yara sia viva dovreste essere contenti che hanno sospeso le ricerche del suo cadavere», la maggior parte vorrebbe che gli sforzi e l’impegno delle forze dell’ordine aumentassero. Ed è stata conseguenza di questo sentire generale, la decisione di attuare una sorta di protesta virtuale dai toni garbati, ma incisivi, con cui gli amministratori del Gruppo e diversi suoi membri hanno scelto di invitare direttamente il ministro degli Interni, Roberto Maroni, a intervenire affinché nulla rimanga intentato.

Come? Tramite lo stesso Facebook.

Nelle ultime ore, la pagina del Ministro (Roberto “Bobo” Maroni, sul social network, ndr) ha visto la pubblicazione di decine di messaggi, quasi tutti uguali.

I post sono accompagnati da un’immagine che ritrae Yara con accanto un invito formale, il cui testo è: «Ministro Maroni, le chiediamo di intervenire affinché il dispiegamento di forze messe in campo per riportare a casa Yara Gambirasio non venga ridotto. La invitiamo a vigilare affinché il silenzio stampa e la sospensione delle ricerche non spengano l’attenzione e non intacchino la solerzia, l’impegno, e l’obbligo necessari per andare fino in fondo al fine di conoscere tutta la verità, e per assicurare i colpevoli alla giustizia. La esortiamo infine a continuare a incoraggiare chi, seppur fuori da ogni obbligo giuridico, sta sacrificando famiglia e vita privata per tornare a dare una speranza alla famiglia di YARA. Grazie».

Nella foto: l’invito rivolto al ministro degli Interni, Roberto Maroni.

S. O.