Famiglia Cristiana all’attacco: Berlusconi ha spaccato l’Italia

Altro attacco lanciato dal settimanale Famiglia Cristiana al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Nell’editoriale a firma di Beppe Del Colle, la rivista dei paolini che domani uscirà in edicola, si parla di un‘Italia che non si divide più sulle ideologie, ma è un Paese in cui «la spaccatura attuale non è di natura politica in senso tradizionale, ma del tutto personale, e ruota intorno alla figura del premier, Silvio Berlusconi, sulla quale le due parti opposte concentrano il bene e il male».

Berlusconi che da settimane è nell’occhio del ciclone per via delle nuove inchieste giudiziarie che lo vedono come principale inquisito, con le accuse di prostituzione minorile e di concussione, inerenti allo scandalo sessuale nato dalla frequentazione dell’allora diciassettenne Karima El Mahroug delle stanze della villa di Arcore, è dunque descritto come il perno attorno a cui ruota non solo la politica in Parlamento, ma anche un più ampio spaccato sociale.

Il Premier, attaccato e difeso da due parti diverse del Paese, diventerebbe così una sorta di prisma simbolico capace di rifrangere le storture e le cose più positive dell’Italia di oggi.

La posizione del settimanale, per quanto riguarda gli scandali che hanno travolto negli ultimi due anni, la figura di Berlusconi è chiara da tempo: l’Italia non può permettersi di essere guidata, in un periodo di crisi economica e sociale, da un personaggio che fino a ieri predicava bene e razzolava male, ma che da un po’ di tempo a questa parte sembra preoccuparsi soltanto di razzolare. Per l’esclusivo piacere personale, per giunta.

Del Colle conclude il suo pensiero dicendo che l’emblema dello stallo in cui versa il nostro Paese è rappresentato dal fatto che «si parla spesso di una molto ipotetica alleanza ‘costituente’ fra partiti naturalmente anche molto diversi fra loro, solo per far fuori il Cavaliere».

Nella foto: una copertina dell’edizione on line di Famiglia Cristiana, risalente ai primi scandali sessuali che coinvolsero Berlusconi nel 2009.

Simone Olivelli