Quinto giorno di ricerche delle gemelline svizzere, Alessia e Livia di sei anni.
Gli investigatori starebbero concentrando i propri sforzi nei pressi di Cerignola, lungo la zona dei caselli autostradali della A14. All’opera anche diversi elicotteri e unità cinofile, nella speranza che i cani possano fiutare qualcosa che dia una svolta alle indagini.
La sensazione è quella che gli inquirenti siano convinti che le due bambine non si trovino lontano dal posto dove lo scorso venerdì il loro padre, il quarantatreenne Matthias Schepp, si è tolto la vita gettandosi sotto i binari di un treno Eurostar in corsa, nei pressi della località pugliese.
I motivi dell’estremo gesto dell’uomo, che non ha lasciato alcun documento in cui spiegava il perché del suicidio, sarebbero riconducibili alla solitudine subentrata dopo la separazione dalla moglie e madre delle due gemelline, Irina Lucidi.
In questi giorni diversi sono stati gli elementi che hanno ravvivato le indagini: si è scoperto che Schepp, fino a lunedì scorso, era con le proprie figlie a Marsiglia, in Francia, da dove, dopo aver prelevato una grossa somma di denaro, è salpato a bordo di un traghetto in direzione della Corsica.
Successivamente, l’uomo è stato avvistato nella località salernitana di Vietri sul Mare, ma quella volta le bambine già non c’erano più. Che fine hanno fatto?
Il ritrovamento di un testamento redatto dall’uomo in cui, tra i beneficiari dell’eredità, risultano anche le piccole Alessia e Livia ha risollevato gli umori degli inquirenti, che hanno ritenuto questo elemento come una possibile dimostrazione del fatto che le due siano ancora in vita.
Nel frattempo, sul social network Facebook scattano le proteste contro le parole della presunta veggente, Rosemary Laboragine.
La donna, ieri, aveva confidato in un’intervista rilasciata a La Gazzetta del Mezzogiorno, e ripresa poi dal nostro giornale, di aver avuto una visione delle gemelle morte. Secondo la premonizione della Laboragine, le gemelline si troverebbero in un dirupo distante meno di 100 km dal luogo in cui Matthias Schepp si è suicidato.
Non appena sono state diffuse le parole della sensitiva, sono piovute le critiche di chi, volendo tenere viva la speranza che le due bambine possano essere ritrovate in buona salute, non accetta le uscite pubbliche di personaggi che non avrebbero alcun titolo o diritto per dichiarare certe cose soltanto perché le ha sognate.
Qualcuno se la prende anche con la stampa, in quanto colpevole di fare da megafono all’egocentrismo di tali personaggi, come nel caso di Alessandra che, sul gruppo Facebook creato per divulgare le notizie sul caso, scrive: «Non si può credere a questi ciarlatani ma come si fa a dare voce a queste notizie. Altro che terzo mondo, vergogna!».
S. O.