Lunedì scorso in Umbria è stato avviato il percorso di partecipazione del Dap (Documento annuale di programmazione), strumento fondamentale da un punto di vista economico e sociale. Già nella fase di concertazione, la Cgil, avendo dato un giudizio sostanzialmente positivo sugli elementi che ne costituiscono l’ossatura fondamentale, ha sostenuto l’esigenza che il Piano per il Lavoro diventi la priorità vera della regione.
Secondo il Segretario Generale della Cgil dell’Umbria, Mario Bravi, le scelte negative del Governo nazionale in tema di politica industriale e di welfare incidono pesantemente sulla realtà in questione.
“Avendo dato un giudizio positivo sull’impianto del Dap, – si legge nella nota sindacale – invitiamo la Regione a caratterizzare la sua azione nelle politiche di sostegno all’occupazione. Le tendenze in atto, che ci parlano di una timida ripresa del prodotto interno lordo dello 0,6 o 0,7% mettono in evidenza la drammaticità della questione lavoro. Anche perché tutti gli economisti più avveduti sostengono che per non perdere ulteriormente occupazione occorrerebbe un aumento del Pil almeno del 2,5%”.
“E’ chiaro che siamo ben lontani da tutto ciò”, sottolinea Bravi. “Per questo, – ribadisce – invitiamo la Regione a individuare gli strumenti, anche finanziari, per costruire un forte progetto sul terreno dell’occupazione; a utilizzare la leva dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) per sostenere quelle imprese che si impegnano a realizzare programmi di stabilizzazione dei lavoratori; invitiamo, inoltre, tutte le Associazioni del mondo dell’impresa a sviluppare la contrattazione con le organizzazioni sindacali sull’innovazione di processo e di prodotto e anche le forze politiche e sociali a uscire dal localismo e dal particolarismo per costruire un vero piano per il lavoro”.
Questa, per il segretario, “è la sfida per l’Umbria degli anni futuri”.
Mauro Sedda