“Via Bouteflika”. Così gridano i manifestanti in Algeria, per protestare al governo. Dalle prime ore di questa mattina migliaia di dimostranti ad Algeri, per chiedere le dimissioni di Abdelaziz Bouteflika.
Nella sola Piazza primo maggio, centro della capitale, si registrano circa duecento oppositori inveire contro la sede del Ministero della gioventù. Strade bloccate e cartelli di protesta dimostrano il senso di disagio sociale. Da primo nessun momento di tensione, anche se secondo alcune fonti locali, cinquanta persone sono state arrestate. Intorno Algeri vi sono polizia e militari in assetto antisommossa. Poche ora fa, la notizia di cariche da parte dei poliziotti. Fermo per duecento dimostranti. Così dopo Egitto, Yemen e Tunisia, anche l’Algeria è teatro di manifestazioni di massa contro l’amministrazione politica. Abdelaziz Bouteflika è al potere dal 1999. Appartenente al Fronte di Liberazione Nazionale, dopo un periodo di esilio all’estero, rientra in patria. Alle prime elezioni gli avversari denunciano presunti brogli. Viene rieletto nel 2004. Lo scorso mese alcuni commentatori vedevano l’ipotesi di un rimpasto, idea poi accantonata dallo stesso premier. Intanto ad Algeri non si registrano vittime negli scontri.
Accanto ai manifestanti, anche sindacati, intellettuali e scrittori. Per le strade di Algeri alcuni sfilano con giornali che raccontano la sconfitta di Mubarak. Proprio dall’Egitto, l’esercito che ormai governa il paese, comunica che rispetterà i trattati firmati.
Matteo Melani