Mubarak: la Svizzera congela i beni dell’ex Presidente


La Svizzera congela i beni dell’ex Presidente dell’Egitto, Hosni Mubarak.

La decisione, “con effetto immediato”, è presa anche in merito a tutti i beni che il suo entourage potrebbe ancora possedere.

L’annuncio è stato comunicato dal ministro degli Esteri elvetico, nella nota si legge che si è proseguito al congelamento “per evitare qualsiasi rischio di storno dei beni appartenenti allo stato egiziano”.

Hosni Mubarak si è dimesso ieri, a trent’anni dal suo mandato. La piazza in festa contava circa 1 milione di persone, che non si erano mai arrese, anche quando le forze armate avevano comunicato una sorta di dietrofront, due giorni fa, dichiarando lo stato di emergenza.

Mubarak ha annunciato, così, le sue dimissioni, e il potere è passato al Consiglio Generale delle Forze Armate.

Anche da Bankitalia giunge lo stop: il rischio di movimenti sospetti, operazioni di riciclaggio, o a fini terroristici, è alto. “In relazione alle note turbolenze in corso in alcuni paesi del Nord Africa”, si legge in una nota diffusa ieri, tutti gli intermediari sono stati sollecitati a segnalare ogni operazione sospetta, soprattutto in merito a “persone politicamente esposte”, detti anche Peps, politically exposed persons.

Un decreto legislativo, infatti, prevede che le banche italiane vi prestino particolare attenzione, in merito all’intero iter bancario: apertura dei conti, operazioni, misure che stabiliscano l’origine di patrimonio e fondi.

L’annuncio delle dimissioni di Mubarak è stato comunicato ieri pomeriggio intorno alle 17, ora italiana, dal vice presidente Omar Souleiman.

Dalla piazza, un boato: “Abbiamo abbattuto il regime”. Tra i commenti alla notizia, quello del premio Nobel e leader della protesta, El Barabei, “E’ il più bel giorno della mia vita”, mentre la tv di Stato sottolinea che “Solo la storia potrà giudicare il nostro presidente Mohammad Hosni Mubarak. Fino alla fine, il nostro raìs si è dimostrato saggio e lungimirante nel fare la scelta migliore per la nostra cara patria”.

Carmine Della Pia