La versione di Bernard Madoff

Secondo quanto trapela da una intervista rilasciata, ieri martedì 15 febbraio, nell’edizione digitale del quotidiano The New York Times, l’ex finanziere statunitense Bernard Madoff, ha negato dal carcere che i suoi familiari fossero al corrente della sua frode ma ha lasciato intravedere che le banche, dal canto loro, “dovevano saperlo”.

In uno scambio di posta elettronica precedente all’intervista, Madoff ha anche affermato che le banche non identificate e i  fondi di copertura sono stati  i “complici” della sua frode, nella quale lui, nella sua posizione,  era l’unico e solo coinvolto nel crimine.

Madoff  ha descritto la “ostinata cecità” delle  banche e dei fondi di copertura vincolati con la sua attività di consulente d’investimenti e, secondo lui,  non hanno preso in considerazione con la dovuta cautela le diversità tra le relazioni che aveva preparato e le  altre relazioni messe a loro  disposizione.

Madoff ha sostenuto che: “Dovevano saperlo: ma il loro atteggiamento era come se dicessero ‘se stai facendo qualcosa di male, noi  non vogliamo  saperlo e non vogliamo entrarci in nnessun modo’”.

Sempre secondo il giornale, Madoff  ha riconosciuto la sua colpevolezza e che niente lo giustifica  sottolineando però e  accusando  anche  gli investitori e le grandi istituzioni che avevano rapporti di  affari con lui.

Madoff, del resto è stato condannato per aver  elaborato un gigantesco schema Ponzi  che è durato 16 anni  e  ha insistito nel dire che le banche non hanno attuato i dovuti e tempestivi controlli.

Al giornale, Madoff ha affermato che  nemmeno i proprietari della squadra di baseball i  ‘New York Mets’ sapevano dello schema piramidale fraudolento, nel quale hanno investito milioni di dollari. . Madoff ha ribadito, sempre dall’edizione digitale del giornale, “Non sapevano nulla e agivano tutti all’oscuro.”

Il  72enne  Madoff  sta scontando  una condanna di  150 anni di carcere  dopo essersi considerato nel 2009, colpevole della più grande truffa nella storia di  Wall Street nel corso di due decenni che egli stesso ha valutato per una cifra di circa 50.000 milioni di dollari.

Maria Luisa L. Fortuna