Martedì scorso, 15 febbraio, la vertenza Europoligrafico è arrivata ad una conclusione. Sindacati e azienda hanno, infatti, siglato definitivamente l’accordo, in precedenza approvato dai lavoratori in assemblea (57 voti favorevoli, 20 contrari e 1 astenuto), che per i prossimi tre anni regolerà il funzionamento della fabbrica di Santa Sabina (PG).
“Si tratta di un’intesa innovativa e sperimentale – afferma Corrado Corradetti, segretario generale della Slc Cgil dell’Umbria – che ci porta al superamento di diversi accordi che risalivano agli anni ’70 e ’80 e che introduce un nuovo sistema di premi e compensi per i lavoratori”.
Un sistema che, secondo Corradetti, a determinate condizioni, potrebbe portare a un miglioramento economico per i dipendenti dell’azienda. Se, infatti, finora i lavoratori avevano beneficiato di un compenso integrativo fisso (14esima + indennità) pari a circa 2.400 euro netti, ora questa parte fissa di integrativo scende a 1.250 euro, mentre si introduce una parte variabile collegata a presenze (1.250 euro) e produttività (1.500 euro) che potrebbe far salire la cifra complessiva fino ad un massimo di 4.000 euro lordi per il primo anno, che negli successivi potrebbero ulteriormente aumentare di circa 500 euro.
“Naturalmente – aggiunge Corradetti – trattandosi di un accordo sperimentale, della durata di 3 anni, nulla vieta in futuro di tornare al vecchio sistema se verificheremo che questo non dà sufficienti garanzie ai lavoratori. In ogni caso – sottolinea il segretario – non abbiamo consentito all’azienda di toccare minimamente il contratto nazionale, come pure ha provato a fare”.
La Slc Cgil, inoltre, tiene a sottolineare che questo è il punto di arrivo di un percorso che era iniziato con la comunicazione unilaterale da parte dell’azienda di 39 licenziamenti. Licenziamenti quasi tutti rientrati, fatti salvi i 5 esuberi nel reparto amministrativo, reparto che l’azienda ha deciso di trasferire a Verona. Per gli altri lavoratori si apre ora la cassa integrazione straordinaria a rotazione che durerà per un anno, fino a febbraio 2012. In questo stesso periodo però l’azienda darà vita ad un investimento di 1 milione di euro che dovrà garantire appunto il rilancio della produzione e il pieno reintegro di tutta la forza lavoro.
“L’accordo firmato ieri – aggiunge Corradetti – parla anche di un nuovo clima in azienda e fa chiarezza, una volta per tutte, su quello che deve essere il ruolo del sindacato e della Rsu all’interno delle dinamiche aziendali, ovvero quello di partecipare attivamente alle scelte in materia di organizzazione del lavoro”.
Infine, la Slc Cgil osserva come da questa vertenza sia emersa con forza una questione centrale per molte imprese e per i lavoratori: la questione fiscale. “Aver spostato dal fisso al variabile una parte significativa delle retribuzioni dei lavoratori garantisce un alleggerimento della pressione fiscale non indifferente – osserva ancora Corradetti – e questo mi riporta alle mente quella piattaforma unitaria sul fisco che con Cisl e Uil avevamo costruito e sulla base della quale avevamo impostato una mobilitazione nei confronti del Governo Prodi, con tanto di sciopero unitario. Ora chiedo a loro: che fine ha fatto quella piattaforma? Cambiato Governo il problema è superato? Noi crediamo di no”.
Mauro Sedda