Berlusconi e Vaticano: nessun accenno al Rubygate

Avere la cronaca puntuale dell’incontro bilaterale Italia- Santa Sede svoltosi ieri a Roma resta una mission impossible. Nonostante i contenuti del vertice a palazzo Borromeo siano stati resi noti, risulta infatti assai difficile (se non impossibile appunto) conoscere quale sia stato il reale clima all’interno delle stanze che hanno ospitato, per un periodo abbastanza lungo, i massimi rappresentanti della delegazione vaticana e il presidente del Consiglio.

Alla fine dell’incontro, convocato in occasione dell’anniversario dei Patti lateranensi e del Concordato, i vari protagonisti hanno rilasciato stentate dichiarazioni alla stampa e molti di loro hanno addirittura preferito evitarla. Una riservatezza che, se da una parte ha rimarcato il carattere sobrio della bilaterale (a cui hanno partecipato tutti i massimi rappresentanti delle istituzioni), dall’altro ha spinto i più maliziosi a ipotizzare un certo imbarazzo da parte degli ecclesiastici a sedere allo stesso tavolo del premier “peccatore”.

Per quanto la questione del Rubygate sembra sia rimasta assolutamente fuori dalle discussioni e abbia ceduto il passo ad argomenti considerati più urgenti. Tra questi: la beatificazione di Karol Wojtyla, le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia (alle quali prenderanno parte anche le gerarchie vaticane), i finanziamenti alle scuole cattoliche e la votazione sul testamento biologico calendarizzato per marzo alla Camera.

Non solo, nel corso dell’incontro si sarebbe anche largamente parlato della difficile situazione del Nord Africa che avrebbe spinto tutti i partecipanti a impegnarsi in un monitoraggio attento e partecipato della “polveriera” maghrebina. In uscita da palazzo Borromeo, Silvio Berlusconi si è limitato a consegnare una telegrafica considerazione ai giornalisti: “E’ andato tutto benissimo come sempre“, mentre Giorgio Napolitano ha evidenziato “un clima di cordialità nelle relazioni tra Italia e Santa Sede”.

Stando ai beninformati, il presidente del Consiglio e il cardinale Tarcisio Bertone si sarebbero incrociati solo per alcuni minuti senza intavolare alcuna discussione privata, mentre uno svelto colloquio si sarebbe consumato tra il Cavaliere e il presidente della Cei, Angelo Bagnasco.

Più lungo, invece, il faccia a faccia tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che avrebbero approfittato dell’incontro di ieri per sciogliere insieme dei nodi su alcune questioni pendenti. Da segnalare, infine, una fugace stretta di mano tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini: un disgelo senz’altro agevolato dalle presenze “in odor di santità” registrate ieri al vertice bilaterale.

Maria Saporito