«Molte informazioni annunciate durante la trasmissione Quarto Grado sono infondate e non verificate dalle forze di polizia».
L’annuncio risale a poco più di un’ora fa ed è stato diffuso tramite la pagina Facebook dedicata al giallo delle gemelline svizzere.
I familiari di Irina Lucidi, la mamma delle piccole Alessia e Livia, scomparse a fine gennaio e di cui non si è più saputo nulla, dopo che il padre, l’ingegnere Matthias Schepp, avrebbe dovuto passare insieme a loro un fine settimana così come disposto dal giudice, in conseguenza della separazione tra Matthias e Irina. L’uomo si è invece poi suicidato qualche giorno dopo presso la stazione di Cerignola, nel foggiano.
La famiglia Lucidi ha dunque tenuto a smentire i nuovi dettagli emersi nel corso della puntata settimanale del programma condotto da Salvo Sottile su Rete4.
Ieri sera, l’attenzione si era concentrata soprattutto sulla presenza di Matthias Schepp nei dintorni dell‘aeroporto di Lione, nel tardi pomeriggio dello scorso 30 gennaio. A sostenere questa ipotesi sono arrivati i dati forniti dall’analisi del cellulare dell’uomo che è risultato essere stato collegato con la cella che agisce proprio nella zona dello scalo aeroportuale francese.
A tal proposito, il presidente dell’associazione svizzera Swissmissing, Ivan Schmidt, che si occupa della scomparsa di cittadini svizzeri, aveva dichiarato: «Sembra che Matthias Schep abbia fatto un ulteriore tappa nel suo viaggio, sembra che sia stato visto in un aeroporto francese. E’ prematuro dirlo perché è ancora tutto al vaglio degli inquirenti, che stanno incrociando dati sui voli e dati sui traghetti. A quanto pare stava aspettando un volo proveniente da Fiumicino. E’ probabile che abbia incontrato qualcuno».
Ma nella stessa trasmissione si è dato spazio anche a una smentita.
E’ stata quella fatta da Vincenzo Russo, procuratore di Foggia, che ha negato l’attendibilità della testimonianza resa da una commerciante nel comasco che, negli scorsi giorni, aveva dichiarato di avere avuto nel proprio negozio Matthias Schepp, insieme alle gemelline e a un’altra donna, ripetendo così il canovaccio degli avvistamenti che sarebbero stati effettuati anche in Corsica, durante il soggiorno di Schepp, avvenuto tra il 31 gennaio e il 1 febbraio.
Secondo Russo, che si è fatto portavoce dei risultati ottenuti dalla polizia svizzera, la testimonianza non sarebbe veritiera poiché Schepp, nel periodo incriminato, risultava essere in Svizzera e non in Italia.
Adesso però è giunta la controsmentita dei familiari delle due gemelline. Anche se non è ben chiaro quali siano le informazioni false.
Da ricordare anche un precedente invito, rivolto sempre tramite Facebook, in cui si pregava di non considerare certo il presunto ruolo rivestito nella vicenda da parte di Katia Iritano, la ventisettenne svizzera scomparsa qualche giorno prima rispetto alle gemelline e che secondo alcuni potrebbe essere la complice su cui Matthias Schepp ha riposto fiducia per poter tessere la propria tela.
Simone Olivelli