Nessuna intesa bipartisan sull’immunità. Ad affossare le speranze della maggioranza è il presidente dei deputati del Partito Democratico, Dario Franceschini, che in un’intervista all’Unità parla dell’attuale situazione politica e del clima di “assuefazione” che sta lasciando finalmente spazio a lle prime timide reazioni nel Paese. “Negli ultimi mesi ho visto un’assuefazione preoccupante nel Paese – commenta l’esponente democratico -. La capacità di reagire e indignarsi è apparsa affievolita, anche se confrontata con quella a cui abbiamo assistito tra il 2001 e il 2006 di fronte a vicende anche di minore gravità. Ecco, nelle ultime settimane, prima con l’iniziativa al Palasharp, poi con le grandi manifestazioni in tutta Italia a difesa della dignità della donna, abbiamo visto qualcos’altro”.
Quanto alle vicende del premier, aggiunge Franceschini, “adesso inizia la parte più difficile, perché più Berlusconi vede vicino il suo definitivo tramonto, più reagisce in modo sconsiderato. Non si può classificare nella categoria degli uomini politici normali, che accettano di perdere per evitare di travolgere il Paese, la paralisi del sistema e lo sfracellarsi della propria coalizione. Berlusconi trascina tutto in un buco nero, solo per tentare di salvare se stesso”.
Particolare attenzione va, dunque, riservata ai lavori che nelle prossime settimane interesseranno la Camera. E’ presto per riuscire a prevedere cosa potrà accadere, ma sicuramente – avverte il presidente dei deputati del Pd -“porteranno in Parlamento tutte le porcherie che hanno in cantiere, anche a costo di devastare tutto solo per salvare Berlusconi”.
Infine, l’affondo sull’immunità parlamentare, su cui – precisa Franceschini – il Partito Democratico sarà fermamente contrario. “Non è né sarà mai la linea del Pd. Non si può tornare indietro. Sarebbe folle prevedere l’immunità per 945 parlamentari per garantirla a Berlusconi. E poi se è sbagliata per Berlusconi è sbagliata anche per tutti gli altri deputati e senatori”, conclude Franceschini.
Raffaele Emiliano