“Dobbiamo celebrare con serietà il nostro centocinquantenario. È proprio questo che conta. Senza idoleggiare il retaggio del passato e senza idealizzare il presente, come abbiamo fatto oggi”. A dichiararlo è il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel suo intervento al Quirinale con cui ha chiuso l’incontro su ‘La lingua italiana fattore portante dell’identità nazionale’, appuntamento fissato nell’ambito dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia.
La Costituzione italiana, sottolinea Napolitano, resta ”un punto di riferimento” alla base dello sviluppo futuro del nostro Paese.
A detta del presidente della Repubblica, “è giusto porre al massimo l’accento su quel che ha rappresentato l’età repubblicana, a partire dell’approccio innovativo e lungimirante dei padri costituenti”. Approccio, non manca di ricordare Napolitano, che ”si tradusse nella storica conquista dell’iscrizione della nostra Carta del principio dell’istruzione obbligatoria e gratuita per almeno 8 anni”.
Il presidente della Repubblica non nasconde che molti principi iscritti in Costituzione hanno avuto ”un’attuazione travagliata e non rapida”. Ma, sottolinea, ”ciò non toglie che essi abbiano ispirato in questi decenni uno sviluppo senza precedenti del nostro Paese e che restino fecondi punti di riferimento per il suo sviluppo a venire”.
Raffaele Emiliano