Due persone sono finite in manette nelle ultime ore per non aver prestato le cure e le attenzioni necessarie ad un’anziana che era stata loro affidata, provocandone la morte.
L’80enne Maria Scalise era stata trovata lo scorso 7 febbraio, all’interno di un magazzino del centro storico di Rossano (Cosenza). Al momento del ritrovamento, l’anziana era ancora viva ma in condizioni disperate: i dottori ne avevano certificato lo stato di coma a causa di ipotermia da assideramento. C’era ben poco da fare per salvarla. Infatti Maria sarebbe morta il giorno successivo, dopo esser stata ricoverata in ospedale.
Per la sua morte i carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione della Compagnia di Rossano hanno arrestato due coniugi. Si tratta della nipote della donna Bia Tramonti (29 anni) e del suo convivente Antonio Aiello (37), ritenuti responsabili del decesso e dello stato penoso in cui si trovava l’anziana, denutrita e immersa nella sporcizia.
Quando la donna fu rinvenuta all’interno del magazzino, la scena che si presentò di fronte alle forze dell’ordine fu raccapricciante. L’anziana aveva il corpo coperto di piaghe e ferite sanguinanti, era sporca e indossava un pannolone che non le era stato cambiato per diverso tempo. Maria aveva inoltre perso conoscenza e non reagiva a nessun tipo di stimolo.
Le indagini portate avanti in queste settimane hanno individuato nei due coniugi i responsabili dello stato in cui versava la donna – la quale era arrivata a pesare 35 chili. Ai due soggetti arrestati era stata affidata in passata la curatela provvisoria dell’anziana.
Gianluca Bartalucci