“L’Italia si sta attrezzando per riuscire ad affrontare l’emergenza umanitaria che rischia di scaturire a seguito della crisi in Libia e nel Nord Africa, ma non potrà farcela da sola a lungo”.
Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno Roberto Maroni in una conferenza stampa a conclusione di un vertice con i ministri di Spagna, Grecia, Francia, Malta e Cipro per elaborare una posizione comune domani al Consiglio Giustizia Affari Interni della Ue.
“Siamo in grado di sostenere questo impatto, ma non per molto tempo“, ha detto Maroni a proposito delle stime che parlano di possibili 200- 300mila migranti che potrebbero raggiungere tra poco tempo le cose sud dell’Italia e dell’Europa.
“Ho fatto fare una ricognizione dai prefetti” sui luoghi in cui poter allestire strutture di emergenze, ha detto il capo del Viminale, aggiungendo a proposito dell’emergenza umanitaria: “Temo che avvenga ma spero di no“.
Maroni ha comunque sottolineato che, nel caso in cui gli arrivi di immigrati fossero massicci ma al di sotto delle previsioni peggiori, l’Italia sarebbe in grado di affrontare la situazione anche da sola: “Ricordo che nel 2008… arrivarono 37mila clandestini e furono gestuti senza nessuno probnlea, Ci stiamo attrezzando nel caso in cui 37mila arrivassero in un mese e non in un anno“.
Nella riunione odierna i sei ministri dell’Interno hanno elaborato un documento che presenteranno domani a Bruxelles. Tra le richieste all’Unione europea, “istituire un fondo speciale di solidarietà, ove necessario, per affrontare la crisi umanitaria” e accelerare la creazione di “un sistema europeo di asilo comune.. così come programmi specifici… come quelli riguardanti la rilocation“, cioè la suddivisione degli immigrati tra i vari paesi dell’Unione.
Matteo Oliviero