Il sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, ha ieri ufficializzato la notizia della propria indisponibilità a comparire il prossimo 17 marzo di fronte ai giudici del Tribunale di Agrigento che stanno celebrando il processo che lo vede imputato per diffamazione.
Il noto critico d’arte – che ha fortemente criticato il problema dell’eolico in Sicilia – ha addotto come motivazione l’impossibilità di trasgredire la disposizione recentemente liquidata dal Cdm che ha decretato il 17 marzo festa nazionale (per i 150 anni dell’Unità d’Italia).
A diffondere la notizia è stato ieri Giampaolo Ciccone, legale di Vittorio Sgarbi: “Il mio cliente – ha spiegato – non parteciperà e né comparirà all’udienza davanti al Tribunale di Agrigento fissata per il 17 marzo, nel procedimento che lo vede imputato di diffamazione, per aver osato criticare, anche se con toni aspri, il problema dell’eolico in Sicilia. Infatti, giovedì 17 marzo 2011 – ha ricordato il legale – uffici e scuole resteranno chiusi per lasciare spazio alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia“.
“Mi meraviglio che il Tribunale di Agrigento – ha continuato Ciccone – abbia deciso di tenere udienza in un giorno festivo, a meno che, come i leghisti Bossi, Calderoli e Borghezio, non ritenga incostituzionale il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri nel corso della seduta del 18 febbraio 2011′”.
Tale decreto, ha precisato il difensore di Vittorio Sgarbi, “assicura la dovuta solennità e la massima partecipazione dei cittadini alle celebrazioni del 17 marzo 2011, già dichiarato festa nazionale, confermando che la giornata – ha concluso l’avvocato – sarà festiva a tutti gli effetti previsti dalla legge”.
Maria Saporito