A poche ore dall’annuncio ufficiale della morte di Yara Gambirasio, il cui cadavere è stato ritrovato a metà pomeriggio in mezzo ai campi della zona industriale di Chignolo d’Isola, località distante appena dieci chilometri da Brembate di Sopra, è ancora lo scoramento a farla da padrone.
La notizia è stata comunicata alla famiglia dal questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi, mentre negli stessi minuti il parroco del paesino lombardo, don Corinno Scotti, dava durante l’omelia il triste annuncio: «Devo darvi una brutta notizia. E’ stato ritrovato un corpo, dovrebbe essere quello di Yara».
Il sacerdote, insieme al sindaco di Brembate, hanno poi fatto visita alla famiglia ed è stato lo stesso don Scotti a commentare l’incontro: «E’ un incubo. Sono stato lì con il sindaco. Abbiamo pianto insieme».
Gli stessi sentimenti continuano a confluire anche nel mondo della virtualità: sul social network Facebook, che sin dall’indomani della scomparsa di Yara ha ospitato un gruppo che ha raccolto più di cinquantamila adesioni di chi si dimostrava interessato alle sorti della ragazzina, la tristezza si mescola alla rabbia. Tra le parole di chi promette di «non dimenticarla mai», ci sono anche quelle di chi avverte: «Finché non sarà fatta giustizia, non non ci muoviamo».
E c’è anche chi come Michele, rivolgendosi direttamente all’autore di questa barbarie, intima: «Assassino, augurati con tutto il cuore che siano le forze dell’ordine a prenderti. Non immaginerai mai cosa ti potrebbe succedere se a scoprirti non fossero loro».
Intanto gli inquirenti sono già all’opera per cercare di ricavare quanti più indizi possibili dalla zona in cui è stato ritrovato il cadavere. Sul campo vi sono anche gli uomini dell’Ert (Esperti ricerca tracce) dotati di tecnologie avanzatissime.
Ma ciò che più fa discutere al momento è il racconto di un testimone che avrebbe raccontato: «Ho visto un’auto ripartire ad alta velocità poco prima che venisse denunciata la scoperta».
Secondo altri abitanti del luogo, sarebbe impossibile che Yara sia rimasta per tre mesi in quel punto del campo: la zona è frequentata da numerose persone che fanno jogging o che passeggiano con il proprio cane, qualcuno l’avrebbe notata.
Tuttavia, da alcune indiscrezioni provenienti dagli ambienti investigativi, sembrerebbe difficile che il cadavere possa essere stato trasportato di recente: lo stato di decomposizione era avanzato e dunque il corpo molto fragile.
S. O.