Continua a far discutere l’evasione dal carcere di Brucoli (Sr) di un detenuto avvenuta meno di quarantotto ore fa.
Il quarantenne Walter Pitzanti, questo il nome del fuggiasco, non è stato ancora ritrovato, nonostante le ricerche siano iniziate poco dopo l’allarme lanciato da chi non ha più visto rientrare in cella il detenuto di origini sarde.
L’uomo, che lavorava come giardiniere nella struttura penitenziaria, sarebbe fuggito attraverso le campagne circostanti dopo avere scavalcato il muro di cinta. Il tutto è avvenuto poco dopo le ore 15 di venerdì scorso.
Impiegati a setacciare il territorio siracusano, senza escludere la possibilità che Pitzanti possa essersi diretto verso la città di Catania, è l’intero corpo della Polizia Penitenziaria. Ed è proprio dai sindacati che arriva una lettera per segnalare la futura mobilitazione del corpo di polizia contro l’attuale situazione delle carceri, nello specifico quello di Brucoli, in cui carenze strutturali e di personale portano al concretizzarsi di situazioni come quella accaduta in queste ore, con il rischio di mettere in cattiva luce il lavoro svolto dagli agenti.
Questo il testo trasmesso agli organi di stampa:
«Nessuno si azzardi ad addossare responsabilità agli Agenti di Polizia Penitenziaria. La carenza di organico (circa 120 poliziotti in meno) e la rilevante precarietà strutturale (da sempre denunciata all’Amministrazione Penitenziaria ed alla Autorità politiche e territoriali competenti) sono il principale motivo per cui possano accadere tali sconvenienti episodi, fatti che rischiano di essere strumentalizzati da taluni non addetti ai lavori, i quali, non conoscendo la reale situazione delle carceri e la reale dinamica dei fatti in questione, s’inventano la qualunque cosa per far notizia, anche facendo assurde ipotesi che rasentano l’illegalità (su questo saremo molto attenti e se del caso avvieremo ogni utile intervento legale a difesa dell’immagine del personale di polizia penitenziaria).
Non permetteremo a nessuno, autorità comprese, di addossare colpe agli operatori della polizia penitenziaria che, stando alla situazione generale, non potrebbe che essere esente da responsabilità.
Siamo stanchi di ripetere che per mantenere a un livello di sufficienza le attività trattamentali e parallelamente la sicurezza degli istituti penitenziari, ogni struttura deve essere dotata costantemente di un numero adeguato di personale di polizia, oltreché di una sufficiente disponibilità di mezzi e strumenti di controllo, utili, altresì, a ottimizzare tutto il sistema.
Siamo stanchi e indignati dalla mancanza di ascolto fino ad ora manifestata dall’Amministrazione Penitenziaria ai nostri innumerevoli gridi d’aiuto.
Siamo turbati dal disinteressamento totale della Politica, soprattutto territoriale, verso i problemi principali che affliggono le carceri (strutture fatiscenti, carenza di organico della polizia Penitenziaria e sovraffollamento insostenibile).
Siamo altresì scoraggiati dal fatto che anche Sua eccellenza il Prefetto non abbia mostrato particolare interesse verso una questione, quella delle carceri, nell’occasione della casa di reclusione di Augusta, che si ricorda ospita circa 700 detenuti, oltre agli operatori (una città nella città), quindi meritevole di attenzione da parte di tutti… indistintamente.
Troppe volte siamo stati umiliati con la mancanza o scarsezza di risposte da parte di chi, invece, ha il dovere di porre rimedi ai problemi denunciati. Non abbiamo più tempo né tanto meno volontà di aspettare il “nulla di fatto”.
Per questi motivi, oggi, dichiariamo ufficialmente lo stato di agitazione di tutto il personale di Polizia penitenziaria degli istituti presenti sul territorio siracusano. A breve saranno date doverose comunicazioni agli Organi competenti per quelle che saranno le importanti manifestazioni che il personale di polizia Penitenziaria terrà dinanzi l’istituto di Augusta e dinanzi al palazzo del Prefetto.
È arrivato il momento di chiedere all’Opinione Pubblica e a tutti Cittadini di aiutare gli operatori della sicurezza, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, a lavorare con serenità, senza quotidianamente essere mortificati e umiliati nello svolgimento del delicato compito a loro affidato.
UGL POL PEN FSA CNPP OSAPP SINAPPE
BONGIOVANNI S. DI CARLO M. SCARSO A. ALOTA S.
CGIL P.P. CISL FNS FP UIL
TIMONARE G. SANTORO M. MANDOLFO C.»
S. O.