Dei quattro vigili accusati di stupro da una 32enne, a Roma, solo tre sono sospesi. Uno si è difeso affermando di essere gay e di non aver preso parte alla violenza sessuale.
La versione del carabiniere stride con quanto affermato dalla donna, soprattutto in base ad un particolare: il tatuaggio sul braccio destro che ha immediatamente ricordato e descritto.
In questo caso, comunque, la sospensione non è scattata perché “l’agente rimasto coinvolto nella vicenda del Quadraro era fuori servizio e, quindi, un privato cittadino, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 55 del Codice di Procedura penale, tra l’altro all’interno di una struttura piena di agenti di polizia giudiziaria”, come spiega il comandante generale della Polizia Municipale di Roma, Angelo Giuliani.
“Il Comando generale della Polizia Municipale non intraprende azioni sulla base di un giustizialismo sommario ma attenderà l’esito dell’inchiesta della Procura volta ad accertare fatti che, allo stato attuale delle indagini, non sono chiari”, conclude.
Mentre un sit in (sfociato in protesta con lancio di petardi e un arresto) di alcuni manifestanti che inneggiavano al trasferimento (già avvenuto) dei vigili coinvolti serviva anche ad invocare alle dimissioni di Alemanno, l’opposizione ritiene inappropriato che il quarto uomo non sia ancora stato sospeso, citando in causa proprio un operato poco adeguato, da parte del sindaco.
“La magistratura farà le sue valutazioni ed emetterà le sue sentenze, comunque già ora i comportamenti dei quattro destano molte perplessità e vanno chiariti. Per questo bene ha fatto l’Arma dei carabinieri a sospendere in via cautelativa i tre militari, mentre non ci risulta alcun atto da parte del sindaco Alemanno nei confronti del vigile urbano coinvolto. Ci sorprende, per la verità, che ancora non l’abbia fatto”, ha spiegato il segretario romano del Pd, Marco Miccoli.
Infine, un’esortazione, “Speriamo che il sindaco si renda conto di quanto questo ennesimo tentativo di stupro possa avere delle ripercussioni sull’ immagine delle istituzioni della Capitale e in generale su tutta la città e che, quindi, agisca di conseguenza”.
Carmine Della Pia