Fus, tra ieri e oggi persi 77 milioni. Bondi si appresta alle dimissioni

sandro bondi
Ulteriore taglio al Fus: ai 27 milioni di ieri, si aggiunge una decurtazione di 50 milioni di euro.

Il ministro della Cultura, Sandro Bondi lascia intendere prossime dimissioni: “Ormai confido in chi mi sostituirà”.

Il Fondo unico dello spettacolo è ridotto all’osso, il Ministro assume un tono grave e realistico: “Comprendo la preoccupazione e la delusione del mondo della cultura in seguito alle ultime notizie riguardanti una ulteriore previsione di riduzione degli investimenti, a questo punto posso solo confidare che chi mi succederà a breve abbia l’autorevolezza e la forza di porre rimedio e invertire l’attuale situazione”.

Il mondo dello spettacolo è in subbuglio, ci si appresta a manifestare il prossimo 12 marzo.

A causa dei tagli, l’intero settore della cultura è, ovviamente, al minimo storico, come ricorda il sottosegretario Francesco Giro. Questi cita dettagliatamente i tagli subìti in ogni campo delle arti e dello spettacolo: la musica ha a disposizione 35 milioni di euro rispetto ai 56 iniziali, la lirica 122 rispetto ai 196, la danza 5, mentre prima usufruiva di 9 milioni, il teatro vanta 42 milioni contro i vecchi 67, il cinema 47 rispetto ai 76.

Il taglio odierno dei 50 milioni metterà a repentaglio, poi, la tutela del patrimonio archeologico e i musei, al punto che lo stesso sindaco di Roma, Gianni Alemanno, chiede l’aiuto del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Si ricordi, infine, la polemica sorta intorno all’eventuale chiusura degli studi di Cinecittà, che potrebbero passare, nella migliore delle ipotesi, affinché non vada tutto perduto, a privati, cancellando, di fatto la Storia dell’Italia nell’immediato Dopoguerra.

Nonostante le parole di resa enunciate dal ministro Bondi, l’opposizione chiede dimissioni immediate, denunciando il “massacro” che il settore culturale sta vivendo.

Anche il mondo del cinema, ovviamente, si mobilita: da Paolo Virzì a Silvio Orlando, passando per Roberto Benigni, che si chiedeva, alla notizia del fallimento di Cinecittà, “Com’è possibile cancellare la Storia?”.

Carmine Della Pia