Nucleare, Vendola: “Catastrofe giapponese è cesura rispetto al passato”

”Credo che la tragedia giapponese debba suscitare in tutto il mondo una vera, e approfondita pausa di riflessione. L’impressione è che tutti i Paesi più grandi, più industrializzati vivano il trauma della catastrofe nucleare nella centrale giapponese, davvero come un punto di cesura rispetto al passato”. Il leader di ‘Sinistra Ecologia e Libertà’ e Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, intervistato da Rainews24, si dice convinto che la catastrofe giapponese possa cambiare le cose nel mondo e in Italia.

”Noi abbiamo visto la lobby nuclearista affidarsi a dei guru, diciamo, così ‘scientifici’ che basavano la loro sicumera e la loro fede nuclearista sulla rievocazione del calcolo probabilistico; bene – sottolinea Vendola – in trentadue anni abbiamo avuto nel mondo tre incidenti rilevanti: Three Mile Island nel 1979 negli Usa, nel 1986 a Chernobyl, in Ucraina e oggi a FukuShima in Giappone”.

”Siamo dinanzi ad un avventurismo pseudo scientifico – rileva il leader di Sel – figlio delle grandi lobbies economiche che si sono arricchite con il nucleare civile e militare (perché ricordo che il nucleare civile è imparentato al nucleare militare, entrambi vivono di segreti, di militarizzazione del territorio e di omertà istituzionali) allora io penso che, mentre il mondo riflette sull’avventura nucleare, non è possibile che l’unico governo che dica ‘andiamo avanti’ sia quello italiano con le parole veramente indecenti del Ministro, per così dire, dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e con la svagatezza dei vertici dell’Enel che ci raccomanda di non lasciarsi prendere dall’emotività”.

“Francamente, se ci lasciassimo prendere dall’emotività avremmo reazioni, diciamo, ben più robuste di quelle dichiarazioni di rottura radicale su questo fronte – conclude Vendola – L’Italia non potrà mai accettare un ritorno al nucleare. Noi ci batteremo con ogni mezzo contro questa follia voluta da quella che oggi rischia di apparire soltanto una cricca criminale”.

Al Governatore pugliese fa eco il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, il quale annuncia che il suo partito si mobiliterà per il referendum se il governo non farà marcia indietro sul nucleare.

”Dopo quello che vediamo succedere – ha dichiarato Bersani ai microfoni del Tg3 – chiediamo al governo di togliersi le bende dagli occhi e di fermarsi: di fermare la localizzazione delle centrali nucleari e di riflettere”.
“No al nucleare, sì alle rinnovabili e sì all’efficienza energetica”: questa, in sintesi, la proposta del Partito Democratico.

R. E.