EMERGENZA GIAPPONE – Già qualche giorno fa avevamo reso conto della denuncia avanzata da un gruppo di oltre un centinaio di nostri connazionali residenti con le loro famiglie in modo stabile in Giappone nei confronti del “trattamento commerciale inqualificabile riservato ai connazionali residenti da Alitalia“. Ebbene, arriva oggi l’ennesima protesta contro lo ‘sciacallaggio economico‘ praticato dalla nostra compagnia aerea di bandiera in occasione della catastrofe umanitaria giapponese. Diecimila euro per rientrare in Italia con la famiglia. Tanto ha dovuto pagare Nino Pane, quarantenne ingegnere romano residente in in Giappone da alcuni anni, assieme alla moglie dalla quale ha avuto due figli nati a Tokyo. Dopo il terremoto e la catastrofe nucleare Pane ha deciso di fare ritorno in Italia con tutta la famiglia. Ha, dunque, acquistato qualche giorno fa quattro biglietti aerei con la compagnia Alitalia per la tratta Tokio-Roma con arrivo oggi a Fiumicino, ma è stato “costretto a pagare una somma corrispondente a circa 10mila euro“.
Da qui la decisione di fare causa alla compagnia di bandiera e di presentare un esposto all’Antitrust per denunciare “lo sciacallaggio economico” delle compagnie aeree, e di trasporto in generale. A darne notizia sono i legali dell’uomo, Anna Orecchioni e Giacinto Canzona. Violazione dei diritti dell’uomo. E’ l’accusa mossa nei confronti di Alitalia, la compagnia contro cui i due legali invocano una sanzione da parte della Corte Europea. L'”approfittamento” delle condizioni psicologiche e sociali in occasione di una tragedia come quella che ha colpito il Giappone, rappresenta, da parte delle Società di trasporto aereo, non solo una violazione del diritto italiano relativo alla eccessiva onerosità del prezzo, ma anche, hanno sottolineato gli avvocati, una grave violazione dei diritti dell’uomo sanzionabile davanti alla Corte Europea.
R. E.