Cessione Torino: Cairo chiude a Proto, ed apre le porte ad una cordata ‘interna’

Cessione Torino, Cairo. Inizia ad intravedersi qualche debole spiraglio di luce sui futuri scenari societari del Torino, che alcune settimane fa è stato messo in vendita da Urbano Cairo. L’attuale patron del Toro avrebbe infatti pubblicato una lettera intestata ai tifosi sul sito ufficiale della squadra granata, nella quale avrebbe fatto capire chiaramente ad Alessandro Proto ed ai suoi 6 soci italo-svizzeri di non essere interessato alla loro offerta d’acquisto della società. Il futuro proprietario del Torino potrebbe quindi venire fuori da una cordata ‘interna’ (stando alle voci che trapelano dalla sede del Toro, ndr), che vedrebbe in campo i vari presidenti delle numerose società e delle molteplici aziende che sponsorizzano attualmente la squadra granata.

La lettera di Cairo. Urbano Cairo continua a cercare un compratore per il suo Toro. In realtà c’è già qualcuno che da mesi sta cercando di acquistare la gloriosa squadra granata, ovvero Alessandro Proto ed il suo team di 6 investitori italo-svizzeri. In questi giorni Proto ed i suoi avrebbero messo sul piatto anche 10 Milioni di euro, ma Cairo ha fatto capire di non aver intenzione a trattare con Proto in persona. L’attuale patron del Torino Calcio ha infatti scritto una lettera ai tifosi nel sito ufficiale della squadra, nella quale ha nuovamente dichiarato di essere pronto a lasciare il Torino, e di voler anche trattare la sua cessione con gli investitori interessati al Toro, ma non con Proto.

Si va verso cordata ‘interna’? Di fronte a questa chiusura agli investitori italo-svizzeri, si potrebbe aprire una nuova ipotesi, che potrebbe portare ad una cordata ‘interna’. Cairo vorrebbe infatti mettere in gioco i vari proprietari degli attuali sponsor del Torino, per creare un team di investitori che rilanci le sorti del vecchio cuore granata. Beretta avrebbe già respinto con gentilezza la proposta fattagli da Cairo, mentre Papandrea di Italporte e Boglione di Robe di Kappa sarebbero pronti a partecipare, ma solo se ci fossero altri investitori interessati alla cosa. Con questa soluzione Cairo potrebbe quindi defilarsi dalla carica di patron e di presidente del Toro, ma non mollerebbe del tutto la squadra, che ha in mano da ben 6 anni.

Simone Lo Iacono