Berlusconi oggi torna sul problema immigrati, in attesa di recarsi direttamente in Tunisia all’inizio della prossima settimana, per mettere a punto un piano di rimpatri per i clandestini.
Il governo preme per trovare un accordo con le regioni sull’ospitalità sia di profughi che clandestini. E come suo solito, non manca qualche frecciatina alla magistratura.
100 rimpatri al giorno – Bocciata la possibilità di rimpatri massicci in Tunisia, perché provocherebbero destabilizzazioni per la nuova democrazia.
Berlusconi ha spiegato che dal Governo tunisino sarebbe arrivata la richiesta di una certa indulgenza nei rimpatri, proprio per non destabilizzare il Paese appena uscito da un’enorme crisi.
“I rimpatri”, ha detto Berlusconi, “potrebbero essere di circa 100 immigrati al giorno” ma tutto ciò dovrà essere definito nell’incontro con il Governo tunisino in programma per lunedì.
Intanto le operazioni a Lampedusa sono temporaneamente ferme causa maltempo e mare grosso che stanno rendendo difficili se non impossibili le operazioni di imbarco degli immigrati.
Settemila tende – “Per fare fronte all’emergenza immigrati sono pronte 7 mila tende, per sei posti ciascuno, da montare in 48 ore”, avrebbe riferito il premier Silvio Berlusconi durante la riunione con gli enti locali.
“Sono stati individuati i siti per ogni regione dove allestire le tendopoli. Tutte le Regioni dovranno collaborare, in proporzione alla popolazione residente, all’accoglienza degli immigrati. E questa non dovrà essere solo per i profughi ma per la generalità dei migranti“.
Ma stando a quanto si apprende, l’accoglienza non riguarderebbe solo i profughi libici.
Sulla localizzazione dei siti, il governo si riserva di trattare direttamente con le singole regioni e quest’ultime potranno indicare luoghi diversi da quelli indicati dall’esecutivo.
Matteo Oliviero