L’arte contemporanea a Venezia – Apre al pubblico il 10 aprile a Venezia, negli spazi di Punta della Dogana Elogio del dubbio, mostra che inaugura la nuova stagione della François Pinault Foundation. Il 2 giugno Palazzo Grassi verrà inaugurata I l Mondo vi appartiene, esposizione che celebra i cinque anni di attività negli storici spazi rinnovati dall’architetto Tadao Ando.
Dopo il successo di Mapping The Studio, che ha portato oltre cinquecentomila visitatori a Punta della Dogana, la curatrice Caroline Bourgeois ha curato il percorso tematico dedicato alla forza e alla fragilità della condizione umana su cui si basa Elogio del Dubbio. La mostra propone una selezione di opere emblematiche degli anni Sessanta ma anche lavori contemporanei che si inseriscono alla perfezione negli spazi in cui vengono presentate le opere.
La mostra inizia presentando le sculture di Donald Judd accanto ai “trofei” di Maurizio Cattelan e David Hammons; si passa poi all’installazione di Edward Kienholz Roxys, del 1962, che ricrea la brutalità e lo squallore di una casa di tolleranza. La donna-oggetto e l’uomo-conquistatore sono i soggetti delle ironiche creazioni di Paul McCarthy, mentre Marcel Broodthaers mostra ciò che rimane delle guerre attraverso le armi esposte in Décor. Thomas Houseago e il suo punto di vista sull’assurdità della figura umana in Bottle II, Decorative Panel e Study for Owl. Di grande impatto visivo i nove corpi distesi a terra in marmo di Carrara che compongono All, realizzati da Maurizio Cattelan: questi individui senza volto, senza le caratteristiche uniche che li differenzia gli uni dagli altri, spingono a riflettere su come siamo tutti uguali di fronte alla morte. Il percorso espositivo prosegue poi con le installazioni dedicate alla tradizione, all’esilio e alla sopravvivenza di Chen Zen, le figure di Thomas Schütter e Axial Age di Sigmar Polke.
Sturtevant riflette sul potere dell’oggetto come opera d’arte e sul sempre attuale dibattito legato all’originalità, riproponendo l’esposizione icona di Marcel Duchamp, così come Jeff Koons nell’ironica Popeye pone l’attenzione sul concetto di opera d’arte.
Julie Mehretu e Tatiana Trouvé sono le autrici delle due installazioni ideate e prodotte appositamente per l’esposizione. La Mehretu ha realizzato due grandi quadri ispirati a Venezia e alla storia dell’arte e della filosofia rinascimentale, mentre la Trouvé ha creato un luogo di passaggio puntando il proprio obiettivo sul concetto di lavoro e la percezione delle diverse dimensioni.
Elogio del dubbio, sui due piani in cui si articola, propone anche opere di Bruce Nauman, Charles Rey, Subodh Gupta o Adel Abdessemed, offrendo una visione introspettiva sul rapporto con il tempo e che celebra il dubbio nella sua forza di sfida ai pregiudizi, alle convinzioni e alle certezze anche attraverso una serie di interrogativi universali.
Sarà possibile visitare Elogio del dubbio negli spazi della Punta della Dogana tutti i giorni (tranne il martedì) fino al 31 dicembre, dalle ore 10 alle ore 19.
Beatrice Pagan