Crisi, Brunetta alla Marcegaglia: Abbiamo tagliato anche l’impossibile

Dopo lo sfogo di ieri del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che a nome di tutti gli imprenditori ha fatto sapere che in questo momento i protagonisti del settore «si sentono soli», arriva oggi la replica del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che rinnega un abbandono da parte del governo nei confronti delle esigenze delle imprese che operano in Italia. Per il Ministro, anzi, si è fatto tanto in relazione alla crisi economica internazionale che ha depresso i mercati: Brunetta ha sottolineato come le azioni del governo abbiano attirato anche aspre critiche a causa del rigore con cui sono state applicate, ma nello stesso tempo sostiene che, per far sì che il nostro Paese venga fuori da questo particolare momento, bisognerà migliorare la produttività.

Marcegaglia: Uniti fra di noi, ma lasciati soli – Il presidente di Confindustria si era così espresso, ieri, in un videomessaggio di presentazione dell’Assise generale Di Confindustria e di Piccola Industria, che avrà luogo a Bergamo il prossimo 7 maggio: «In un paese che stenta sempre più a crescere, mentre l’Europa si divide sul rigore, tra pochi paesi forti e molti sempre più a rischio, quando la lotta per la competitività sui mercati mondiali diventa sempre più aspra […] gli imprenditori si sentono soli di fronte a tante difficoltà. Proprio per questo, perché il momento è straordinario, abbiamo deciso che occorreva un’iniziativa eccezionale […] Uniamo le nostre esperienze e le nostre passioni, perché questo non è più il momento di scaricare sugli altri le colpe. L’Italia di oggi è un paese già troppo diviso».

Brunetta: Ci siamo presi anche gli insulti – La risposta dal governo passa per le parole del ministro Brunetta che, intervistato da La Repubblica, si è così espresso: «Il Governo ha risposto bene alla crisi, abbiamo riformato Finanziaria, scuola, sanità e la scossa economica ci sarà. Abbiamo tenuta dritta la barra della spesa pubblica tagliando l’impossibile, prendendoci gli insulti di mezza Italia In questi 35 mesi il governo e’ stato autore di una delle politiche economiche anticrisi migliori tra i paesi industrializzati. L’amica Emma, lo sa». E quando gli si chiede come reagirà l’Italia al taglio del debito pubblico che bisognerà attuare a partire dal 2015, nel rispetto delle direttive proveniente dall’Unione Europea, Brunetta risponde: «La chiave di volta si chiama crescita: se continuiamo ad avere un ritmo dell’1%, il nuovo Patto di stabilità ucciderà la nostra economia. Dovremo puntare ad un tasso di crescita almeno del 2%».

S. O.