Yara, un Tornado fu usato nelle ricerche per verificare le parole di una sensitiva

A cinque mesi dalla scomparsa e a due dal ritrovamento del cadavere, il giallo di Brembate di Sopra rimane immerso negli enigmi. Nessun indiziato, nessun movente, mancano certezze anche per quanto riguarda la dinamica dell’omicidio e il luogo in cui esso è avvenuto. L’unico tragico punto fermo in queste indagini è dato dal fatto che qualcuno ha voluto la morte di Yara Gambirasio, la tredicenne bergamasca al centro di un mistero che ha le sue radici nel freddo di una sera di fine novembre.
Con l’attenzione mediatica che si è spostata sul più recente delitto di Carmela Rea, avvenuto poco più di una settimana fa vicino a Teramo, il rischio è quello di vedere scivolare l’intera vicenda nel dimenticatoio, senza ottenere le risposte che i parenti, prima di tutti, ma anche coloro che in questi centocinquanta giorni hanno provato sincero interesse verso le sorti della ragazzina, desiderano ricevere.

Un tornado cercava Yara – Nell’attesa che scadano i novanta giorni concessi ai medici legali per consegnare la relazione sugli esami effettuati sul cadavere di Yara Gambirasio e nella speranza che si possa risalire a dare un nome ai possessori del dna ritrovato sui guanti della tredicenne, nonché confidando sempre che le innumerevoli perizie sulle utenze telefoniche possano dare un contributo valido alle indagini, da qualche ore circola una notizia – probabilmente solo un’indiscrezione che non troverà né conferme né smentite – riguardo all’impegno profuso nelle ricerche dell’adolescente. A quanto pare, gli inquirenti avrebbero addirittura fatto ricorso all’ausilio di un aereo militare Tornado.
Il velivolo sarebbe stato utilizzato con l’obiettivo di appurare la segnalazione di una sensitiva che aveva dichiarato di sentire Yara vicino a una fonte di calore: il volo del Tornado, però, non avrebbe avuto alcun esito. Yara, secondo gli inquirenti, si trovava nel campo di Chignolo d’Isola – il luogo dove è stata ritrovata il 26 febbraio scorso – già poche ore dopo quella tragica sera di fine novembre. Era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno se n’è accorto per tre lunghissimi mesi. Nemmeno un Tornado.
Possibile?

S. O.