Rivolte in tutta la città. L’emergenza rifiuti a Napoli non è più, da mesi, una semplice emergenza. E’ una triste e stabile realtà, una realtà con cui i napoletani devono confrontarsi ogni singolo giorno. L’esasperazione dei cittadini è salita nell’ultimo periodo ben oltre i limiti di guardia. Lungo le vie della città sono ammassate ancora 2000 tonnellate di rifiuti, e questa situazione ha scatenato diverse rivolte e proteste in vari punti del capoluogo. Nella giornata di ieri, attorno alle 9 del mattino, numerosi sacchetti di spazzatura sono stati lanciati in mezzo alla strada, in via dei Pellegrini, per bloccare il traffico. Altri casi simili si sono verificati in via Toledo, in prossimità di piazza Dante e in via Salvador Rosa. Nelle ultime ore si è tenuto in Prefettura un vertice per cercare di tenere sotto controllo questo genere di proteste, sempre più frequenti.
Le proteste dei commercianti. La situazione rifiuti – con i conseguenti blocchi al traffico – provoca malcontento anche nella categoria dei commercianti. “Siamo preoccupati”, dice Rosario Ferrara, presidente del centro commerciale Toledo di Confcommercio, “stiamo giocando con l’immagine di una città e con la vita di intere famiglie”. “Se continua così andiamo a Roma, chiederemo aiuto a Napolitano”, dichiarano inoltre i circa 18.000 spazientiti commercianti. La Prefettura sta nel frattempo mettendo assieme una sorta di task force di personale proveniente dalla polizia municipale, dai carabinieri e dalla polizia provinciale per cercare di arginare il fenomeno delle proteste. Un fenomeno che si va a sommare al disagio provocato dai rifiuti e che contribuisce a danneggiare l’immagine della città e a tenere lontani i turisti.
Gianluca Bartalucci