Risalito a marzo il tasso di disoccupazione in Italia, che ha fatto segnare l’8,3%, a fronte dell’8,2% del mese precedente. A renderlo noto è l’Istat, che evidenzia come il dato possa essere letto positivamente se si confronta con l’ 8,5% del marzo 2010, sicché su base annua si evidenzierebbe una diminuzione di 0,2 punti percentuali dei disoccupati nel nostro paese.
Aumenta l’occupazione. Il tasso di occupazione è però in salita: all’aumento della disoccupazione di marzo su febbraio, infatti, corrisponde anche un incremento del numero degli occupati, +0,3%, pari al 57,1% rispetto al 56,8%. Per l’istituto di statistica, tale incremento evidenzierebbe che gli italiani hanno ricominciato a cercare un lavoro. Nel confronto con lo scorso anno, infatti, il numero degli occupati è cresciuto di 14 mila unità.
40 mila disoccupati in più. Il numero dei disoccupati rilevato dall’istituto nazionale di statistica a marzo ammonta a 2.071 mila unità, registrandosi un aumento di 40 mila unità rispetto a febbraio.
Su base annua il numero di disoccupati è diminuito del 2,5%, -53 mila unità: nel confronto con l’anno scorso infatti l’occupazione è in crescita dello 0,6%, +141 mila unità.
Disoccupazione giovanile ancora su. Aumenta di 0,3 punti mensili invece il tasso di disoccupazione giovanile (fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni) che si attesta al 28,6% rispetto al 28,3% di febbraio e lievitato dell’1,3% su base annua. Il tasso di disoccupazione maschile si attesta attorno al 7,6%, in aumento dello 0,1% sia rispetto a febbraio che rispetto a marzo dello scorso anno. Il tasso di disoccupazione femminile si attesta al 9,2%,+0,1% rispetto al mese precedente, mentre su base annua è diminuito dello 0,8%.
Credito d’imposta e apprendistato le priorità. “È sempre più urgente il credito d’imposta per nuova e buona occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno, dove il dato di disoccupazione giovanile è da allarme rosso, con 40 giovani su 100 alla ricerca di un lavoro”. È quanto dichiarato da Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, in riferimento ai dati diffusi dall’Istat sulla disoccupazione giovanile.
Per Loy, i dati “segnalano un nuovo aumento, rispetto al mese di febbraio, del tasso di ricerca lavoro per questa componente. Di converso, sembra potersi leggere in maniera positiva, il dato sulla flessione del tasso di inattività che fa presagire una lieve diminuzione dello scoraggiamento delle persone nella ricerca di lavoro”.
“Occorre mettere in moto – ha concluso Loy – buone e mirate politiche formative finalizzate all’attivazione di tutti quegli strumenti, primo tra tutti quello dell’apprendistato, che aiutino giovani e meno giovani ad avere una patente per potersi mettere e rimettere sulla strada del lavoro”.
Marco Notari