Libia, Nato: ucciso Saif al-Arab, figlio di Gheddafi

Quattro morti. Saif al-Arab, figlio più giovane Muammar Gheddafi, è stato ucciso nella notte da un raid della Nato. All’interno della stessa casa di Tripoli che è stato bombardata si trovavano il leader libico e sua moglie, che tuttavia sono rimasti illesi. “[Gheddafi] è in buona salute: non è rimasto ferito – ha assicurato Moussa Ibrahim, portavoce del governo libico, confermando la notizia dell’attacco – La moglie è anche in buona salute, ma ci sono altri feriti. Questa è stata un’operazione diretta ad uccidere la guida di questo Paese”. Nella medesima esplosione sarebbero infatti rimasti uccisi anche tre nipoti dell’ex raìs, tutti minori di 12 anni. La Nato, dal canto suo, ha assicurato che le vittime sono accidentali poiché l’obiettivo dell’attacco esplosivo era la struttura militare e non le persone che la abitavano.

Rammarico Nato. L’ultimo dei sei figli di Gheddafi aveva appena 29 anni. Saif al-Arab stava giocando e parlando con suo padre, la madre, i suoi nipoti e altri amici quando è stato attaccato per non aver commesso alcun crimine” ha affermato Ibrahim. La Nato si è detta dispiaciuta per “ogni perdita di vite umane, soprattutto di civili innocenti che subiscono le conseguenze del conflitto in corso”. Lo ha affermato Charles Bouchard, comandante Nato delle operazioni in Libia.La notizia della morte di persone vicine a Gheddafi giunge proprio il giorno seguente al discorso di 80 minuti del leader libico in cui aveva dichiarato “guerra aperta all’Italia”, assicurando una dura risposta militare agli “attacchi terroristici” della Nato sul territorio libico.

Festa a Bengasi. “Sono così contenti che Gheddafi abbia perso suo figlio che stanno sparando in aria per celebrare” ha dichiarato il colonnello Ahmed Omar Bani, portavoce del Consiglio Nazionale Transitorio (Cnt) di Bengasi. Scene di giubilo si sono elevate nelle città libiche in mano ai ribelli e anche a Misurata. Migliaia di persone sono scese in strada festeggiando con colpi di mitragliatrice sparati in aria, clacson e canti il bombardamento della casa di Gheddafi. Sono anche stati esplosi fuochi d’artificio. Tuttavia, il Colonnello è riuscito a scampare ancora una volta alla morte. Anche nel 1986, quando gli aerei americani attaccarono la sua residenza di Tripoli, Gheddafi riuscì a mettersi in salvo, sacrificando però Hanna, sua figlia adottiva.

Emanuele Ballacci