Melania Rea uccisa da una donna? Non è la pista privilegiata dagli investigatori che indagano sull’assassinio della ventinovenne di origini campane trovata morta a Ripe di Civitella (Teramo) lo scorso 20 aprile, ma rimane comunque una delle ipotesi al vaglio in attesa di ulteriori riscontri provenienti dalle perizie effettuate dalla Scientifica e dai Ris.
La possibilità che Melania possa essere rimasta vittima della furia omicida di una donna non è basata soltanto sul possibile movente legato alla gelosia, ma anche al tipo di ferite che i medici legali si sono trovati davanti: i tagli sarebbero per la maggior parte superficiali e ciò farebbe pensare che a maneggiare l’arma da taglio possa essere stato qualcuno che non ha usato molta forza durante la violenza. Rimane tuttavia valida l’ipotesi di un omicida maschio poco esperto nell’utilizzo di quel genere di armi.
Il caso Yara – La presenza di ferite superficiali sul corpo di Melania Rea riportano alla memoria il caso di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre e poi trovata morta tre mesi dopo in un campo semi abbandonato di Chignolo d’Isola. Anche in quel caso, che tuttora rimane irrisolto, furono trovati dei tagli addosso al corpo della ragazzina: pochi – meno di dieci, mentre nel caso Rea le ferite superano la trentina – ma tutti superficiali, al punto che si pensa non siano stati essi a causare la morte.
Anche nel giallo di Brembate è stata rinvenuta una ferita particolare. Si tratta di una X attraversata da due rette parallele: per molti sarebbe un simbolo legato all’esoterismo, mentre per altri ricorderebbe un segno inerente con il mondo della ginnastica ritmica, disciplina praticata da Yara.
Nell’omicidio di Melania, invece, il caso ha voluto che la ferita strana si trovasse all’altezza della coscia e avesse la forma di una svastica. Per gli inquirenti, tuttavia, si tratterebbe di un mal riuscito tentativo di depistaggio.
Il marito: Lasciatemi in pace – Nell’attesa che le indagini facciano il loro corso, ieri ai microfoni di Tgcom, si è sfogato Salvatore Parolisi, il marito della vittima e principale sospettato. L’uomo ha ribadito la propria estraneità alla vicenda e ha aggiunto: “Lasciatemi in pace! Non vi fermate davanti a niente. Voglio solo stare con la mia bambina, perché solo così non sto male”.
S. O.