Melania, sulla siringa dna di un uomo e una donna. Come nei guanti di Yara

Le indagini sull’omicidio di Melania Rea, la giovane mamma trovata cadavere sulla Montagna dei Fiori a Ripe di Civitella (Teramo) dopo essere scomparsa due giorni prima a Colle San Marco (Ascoli), sono andate avanti anche oggi senza alcuna sosta. Particolare attenzione è stata posta sui primi risultati provenuti dalle perizie effettuate dalla Scientifica e dagli uomini del Ris sui reperti prelevati nei due luoghi, specialmente sulla siringa che era infilzata all’altezza del seno sinistro della vittima.
Se ieri sera era stato reso noto la mancata presenza sul cilindro del dna di Melania e di quello del marito, Salvatore Parolisi, che rimane al momento tra i principali sospettati, oggi si è diffusa la voce secondo cui i profili genetici rilevati sarebbero due. Nello specifico si parla di un uomo e una donna.

Killer donna? – Nell’attesa che gli esperti comunichino i risultati delle analisi a cui sono stati sottoposti gli altri oggetti presenti sulla scena del delitto, a tenere banco è l’ipotesi che vedrebbe una donna come l’esecutrice materiale dell’omicidio. Dopo il racconto di un passante che disse di aver visto una signora correre nei pressi del bosco di Ripe di Civitelle, in un orario compatibile con quello in cui è avvenuto l’assassinio, questa mattina si è sparsa la voce secondo cui tutte le ferite presenti sul cadavere sarebbero superficiali, fattore questo che potrebbe avvalorare l’ipotesi sopra esposta.

La casualità e Yara – Nella speranza che il giallo marchigiano possa presto giungere a una soluzione, è inevitabile constatare come nel delitto di Melania ci siano elementi – probabilmente si tratta di semplici coincidenze – che ricordano il delitto di Brembate di Sopra, con l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio.
Se già in quest’articolo avevamo ricordato come anche nel caso della ginnasta bergamasca si è parlato di ferite superficiali, adesso la casualità sembra essere intervenuta sulla natura delle tracce genetiche ritrovate sopra gli oggetti che potrebbero avere una certa importanza all’interno delle indagini: sia sui guanti di Yara che sulla siringa infilzata nella pelle di Melania ci sono due dna diversi. E in entrambi i casi appartengono a un uomo e a una donna.

S. O.