Superate le polemiche e i tagli economici, il Napoli Teatro Festival Italia ritorna anche quest’anno con una quarta edizione all’insegna delle novità. A partire innanzitutto dalla direzione artistica, affidata a Luca De Fusco, alla guida anche dello Stabile napoletano, e dalla Presidenza della Fondazione Campania dei Festival, organizzatrice della manifestazione, con la neoeletta Caterina Miraglia. E poi la suddivisione in due periodi della kermesse teatrale, che prenderà il via il prossimo 26 giugno al Teatro San Carlo, con la prima italiana di “The blue dragon” di Robert Lepage, e proseguirà sino al 16 luglio per poi riprendere il 27 settembre e terminare il 7 ottobre.
«Abbiamo deciso di puntare sulla sinergia con le istituzioni pubbliche teatrali della città pur mantenendo in cartellone alcuni spettacoli della precedente gestione – ha dichiarato De Fusco – Inoltre, a settembre si svolgerà il premio Maschere del teatro italiano, riedizione dei Premi Olimpici, in collaborazione con Agis e Rai Uno che trasmetterà la serata dal Teatro San Carlo».
Un’edizione questa 2011 come sempre all’insegna dei grandi numeri, con ben 32 spettacoli, 131 repliche e una performance a sorpresa che chiuderà il festival. Tra giugno e luglio andranno in scena due prime assolute e una europea di danza, con “Drought and rain-ricreation 2011” della coreografa Ea Sola, “Sacrificium – victims of musical sensualità” e “Le sacre du printemps” del coreografo brasiliano Ismael Ivo. Tanto spazio anche ai giovani, con “Ritratto dell’artista da giovane” di Lorenzo Gleijeses e “The Inner city” di Miranda Henderson, e tre produzioni particolari come “T.E.L.” – Thomas Edward Lawrence – una coproduzione con Ravenna Festival, “Funny & Alexander” e “Tempo reale”, un radiodramma in diretta radiofonica, ideato da Chiara Lagani e Luigi De Angelis. Tra le coproduzioni nazionali spicca “L’opera da tre soldi” di Brecht diretta da Luca De Fusco con Massimo Ranieri, Gaia Aprea e la partecipazione di Lina Sastri, “La tana”, della giovane Mascia Musy ambientata nelle catacombe di San Gennaro, “Variazioni sul mito- femminile sotterraneo, Arianna , Elena , Antigone” per la regia di Bruno Garofalo, nel tunnel borbonico, e “Otello e Jago – viaggio in mare”, navigazione teatrale a vela di Antonella Monetti.
Tanti anche gli ospiti internazionali come l’inglese Declan Donnellan con “The tempest” e la giapponese Oriza Hirata con “Tokyo notes” e “Yalta conference”.
Chiuderà la prima parte del Napoli Teatro Festival Italia Enzo Avitabile con “Exeredati mundi”, una cantata scenica in 15 stazioni per coro, orchestra sinfonica e voce recitante. Si riprenderà, tra settembre e ottobre, con “La casa di Bernalda Alba” con Lina Sastri, “Il sogno dei mille”, diretto da Maurizio Scaparro, e “La trilogia del male” di Laura Angiulli.
Parallelamente al festival anche quest’anno si svolgerà l’E45 Napoli Fringe, la rassegna di teatro, danza e arti performative che, dal 20 giugno al 16 luglio, porterà in scena 20 spettacoli selezionati da critici tra le proposte che perverranno entro il 9 maggio partecipando al bando.
«Il Napoli Teatro Festival Italia doveva essere salvato a tutti i costi perché rappresenta un bene prezioso per la città – ha commentato con orgoglio Luca De Fusco – Siamo riusciti a mettere su un cartellone in tempi record e offrire al pubblico un prodotto di qualità, nonostante il budget ridotto a 4 milioni e mezzo di euro».
Valentina De Simone