La Cgil ha proclamato per il prossimo venerdì 6 maggio uno sciopero generale per il lavoro, per “riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali e ridare fiducia ai giovani”.
Trasporti pubblici. Venerdì i trasporti pubblici si fermeranno per quattro ore in occasione dello sciopero generale indetto dalla maggiore sigla sindacale italiana.
Dalle 14 alle 18 si fermerà il trasporto ferroviario.
Bus, metro e tram, invece, da quanto si apprende da un comunicato della Filt Cgil, si fermeranno secondo modalità stabilite a livello locale e nel rispetto delle fasce di garanzia.
Per quanto riguarda il trasporto aereo, piloti, assistenti di volo e personale di terra sciopereranno dalle 10 alle 14, mentre navi e traghetti ritarderanno le partenze di quattro ore.
Gli autisti dei camion sciopereranno per l’intera giornata, i lavoratori portuali 4 ore per ogni turno di lavoro, gli addetti alle autostrade 4 ore al termine di ciascun turno ed il personale dell’Anas per tutta la giornata.
Lo sciopero riguarderà anche l’autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri e gli impianti a fune.
La scuola statale. Lo sciopero generale, si apprende da un comunicato Flc Cgil, “riguarderà tutto il personale docente, educativo, Ata e dirigente scolastico del comparto scuola, in servizio in Italia e nelle scuole e istituzioni scolastiche all’estero nonché i lavoratori Co.co.co ex Lsu assimilati Ata nel settore della scuola”.
Lo sciopero interesserà anche il servizio pubblico essenziale “istruzione” di cui all’Art. 1 legge 146 del 12 giugno 1990 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie previste all’art. 2 della stessa normativa, in osservanza delle regole e delle procedure previste dalla richiamata normativa.
Le ragioni. Dal sito della Flc Cgil si legge:
“Trentaquattro mesi di governo Berlusconi hanno impoverito il paese, depresso l’economia, aumentato la disoccupazione e la pressione fiscale, abbassato le tutele ai lavoratori, tagliato lo stato sociale, penalizzato i pensionati, umiliato il lavoro e la dignità delle donne.
La scure su scuola, università e ricerca colpisce il futuro dei giovani; i tagli alla cultura mortificano la storia e l’arte del nostro paese. In allegato il kit con i nostri volantini e una scheda di approfondimento sull’accordo separato del 4 febbraio 2011.
Sono cresciute le diseguaglianze, si è ridotto il sostegno alle persone non autosufficienti, ai disabili, ai poveri. Nel frattempo sono aumentati gli accordi che escludono la Cgil (meccanici, Fiat, pubblico impiego, commercio) senza che, per altro, i lavoratori possano esprimersi con un voto sul merito delle intese che li riguardano. Anche per evitare questa sottrazione di democrazia la Cgil ha presentato un’apposita proposta sulla democrazia sindacale”.
Interessante il manifesto della giornata di sciopero (12 buone ragioni per scioperare il 6 maggio).
Marco Notari