Il bene contro il male. “Un grande risultato nella lotta contro il male”. Così si unisce il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alle dichiarazioni ufficiali di Barak Obama sulla morte di Osama Bin Laden, facendo eco anche a quanto già proclamato al di qua delle Alpi da parte del ministro degli Esteri Franco Frattini, di cui abbiamo parlato in un altro articolo di queste pagine. Osama Bin Laden, come ricordiamo, è stato ucciso ieri sera durante un’operazione militare Usa, in Pakistan. Il presidente del Consiglio Berlusconi ha poi invitato allo stesso tempo a non essere ancora del tutto ottimisti su questa storia del bene che ha trionfato, in quanto è necessario, secondo il Premier, “non abbassare la guardia”.
Minaccia terroristica. Al Qaeda è insomma ancora una costante minaccia per il mondo occidentale, secondo quanto sottolineato durante la mattinata dalle parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Esiste ed è elevato il “rischio di una reazione nel mondo del terrorismo”, che faccia da contraccolpo al successo delle forze armate americane, secondo Berlusconi. “Sono dieci anni – dice – che il mondo aspetta. Un’uccisione è sempre un’uccisione, ma pensando al 2001 tutti attendevano questo evento”. Diplomaticamente irreprensibili dunque questa volta le parole del presidente del Consiglio: in una volta ha accontentato gli alleati militari, i fautori dell’ottimismo della politica interna italiana, ed al contempo anche coloro che diranno che la morte di qualcuno non è mai, in qualunque caso, evento da salutare con festeggiamenti.
Commento sull’uccisione. Queste parole di civiltà e rispetto della vita umana in sé non erano attese proprio dalla persona – invero un poco imbranata in materia di dichiarazioni pubbliche in situazioni cruciali – di Silvio Berlusconi, specie in via originale ed in controtendenza rispetto a quel che si legge in queste ore da parte del mondo politico italiano ed estero. Una morte è sempre una morte. Non sarà un concetto di ricercata profondità, ma il pensiero di sottolineare un aspetto che nessuno stava rimarcando, non è da Berlusconi. Si riprende subito, naturalmente, il Premier, dicendo che da dieci anni lo attendiamo, e dunque l’evento è da prendere con gioia e senza brutti pensieri.
Sandra Korshenrich