La famiglia camorrista dei Casalesi continua a perdere pezzi. Oggi è stato catturato, dopo sei anni di latitanza, Mario Caterino figura di spicco del clan malavitoso di Casal dei Principi dove il killer nacque nel 1957.
A mettere le manette a Caterino, conosciuto negli ambienti della camorra con il soprannome di “a botta“, sono stati gli uomini della squadra mobile di Caserta, i poliziotti di Napoli e del Servizio centrale operativo (Sco). Rinomato per la sua pericolosità tanto da essere considerato un ‘super killer‘, Caterino sembrerebbe che non avesse mai lasciato il paese natale durante questi sei anni.
Il boss era stato già condannato all’ergastolo, nell’ambito del processo Spartacus, con le accuse di omicidio e di associazione per delinquere di tipo mafioso.
A capo dei Casalesi rimane dunque Michele Zagaria, ricercato da sedici anni.
Alfano: Straordinario risultato – A complimentarsi per la cattura di Mario Caterino anche il ministro della Giustizia Angiolino Alfano che, come riportato dall’agenzia Asca, ha dichiarato: “Grandissima soddisfazione per la brillante operazione che ha portato alla cattura del boss Mario Caterino, considerato il numero 2 del clan dei Casalesi. L’arresto di oggi rappresenta l’ennesimo e straordinario successo della squadra Stato nella lotta alla criminalita’ organizzata”.
Il Guardasigilli ha poi aggiunto: “‘Con la cattura di Caterino è stato inferto un colpo durissimo ai vertici del clan dei Casalesi, protagonista di una delle maggiori penetrazioni camorristiche, a livello nazionale, negli appalti pubblici e non. Il mio plauso è rivolto alla magistratura partenopea e agli uomini della squadra mobile di Caserta, puntualmente al servizio dello Stato per garantire e rafforzare i principi di legalità e infondere fiducia nei cittadini”.
Maroni: Fermiamo l’anti-Stato – Visibilmente soddisfatto anche il ministro degli Interni Roberto Maroni che si è complimentato per il lavoro fatto da magistratura e militari: “L’operazione è frutto del lavoro pressante della task force di investigatori e militari che lavora incessantemente, secondo il modello Caserta, per fermare l’anti-Stato e ripristinare la legalità in un territorio vessato dalla presenza dei Casalesi”.
S. O.