Ombre di papa Wojtyla: Pinochet e i pedofili gravano sulla beatificazione

La beatificazione. Esattamente alle 10.37 della domenica di ieri, giornata che ha coinciso con la Festa del Lavoro,  Giovanni Paolo II è diventato beato. E’ quella infatti l’ora in cui  l’attuale papa Benedetto XVI ha finito di pronunciare la formula, ed uno dei Papi più popolari della storia degli ultimi tempi, a sei anni ed un mese dalla morte, è entrato ufficialmente nel dantesco Paradiso, per dirla con il sommo poeta. Oltre un milione erano ieri mattina i fedeli ed i curiosi presenti all’evento. Esposta sulla Loggia centrale della facciata Vaticana, un’immagine di papa Wojtyla sorridente, foto del 1995. La folla di quanti sono riusciti ad accaparrarsi un posto in piedi per assistere all’avvenimento ha ottenuto il tanto desiderato risultato non senza lunghi sacrifici: alcuni hanno affrontato un lungo viaggio, e tutti erano accampati ovunque, fino alla fine dell’ampia via della Conciliazione, dalla notte prima.

La notte della vigilia. Roma, per le vie del centro. Si fa notte, la città freme e ferve. Folle giunte dalle nazioni più disparate, gruppi di pellegrini con sacchi a pelo ovunque. Non solo nelle immediate vicinanze di San Pietro, ma per tutte le vie del centro, e nelle piazze più antiche. Scende un po’ di frescura notturna primaverile, i problemi logistici non si riescono ad evitare tutti, si crea qualche disagio sparso. Ma non ci sono stati incidenti o segnali di malcontento: la città gremita sembra pullulare di persone soddisfatte, persone che sono lì per uno scopo, e non vorrebbero essere altrove nonostante la fatica che già si attendevano. Tutti in attesa dell’alba del nuovo giorno, e della beatificazione del loro papa. Gli stessi forse, in molti casi, che lo applaudivano da vivi, e che hanno vegliato in quegli stessi luoghi del centro storico di Roma nei giorni successivi alla sua morte. I papa boys. Pronti a tutto, come sempre, quando si tratta di evento che coinvolga il loro caro Giovanni Paolo II.

Il lato oscuro di Wojtyla, alle prese con pedofili e dittatori. Solo oggi iniziano a delinearsi anche le ombre del personaggio, vengono fuori le polemiche ed i pareri non proprio luminescenti sulla sua figura. Oggi che non è più giorno magico della vigilia, e neppure il giorno sacro del “durante”, rispettato in generale da parte di laici, non osservanti, non praticanti, appartenenti ad altre religioni – sui media, cartacei ed on line, in generale non sono comparse critiche a Giovanni Paolo II nel giorno della sua beatificazione. Come se tutto si fosse incantato, nel rispetto, se non del personaggio stesso e di ciò che ha rappresentato, dei milioni di fedeli in tutto il mondo che con crescente entusiasmo lo seguono ancora oggi che non c’è più.  Oggi sembra essere il giorno in cui “si sciolgono i pareri”, e si parla più liberamente. Si parla anche delle decisioni politiche meno limpide, dell’oscurantismo praticato dalla Chiesa sotto il suo pontificato in merito alla pedofilia del clero. Si inizia a ritrattare l’argomento riguardante Wojtyla e Pinochet: con il dittatore il Papa ebbe un rapporto diplomatico cordiale almeno quanto quello di Berlusconi con Gheddafi, che oggi si nomina per ovvi motivi molto maggiormente. L’Avvenire, quotidiano di informazione cattolico, già da giorni parla della famosa foto del Papa affacciato alla balconata vaticana insieme a Pinochet, dicendo che il leader cileno si sarebbe “imbucato” clandestinamente in quelle sale vaticane antistanti il balcone, e si sarebbe affacciato di soppiatto accanto al Papa, sfuggendo ai controlli. Un po’ infantile e rocambolesco da parte di Pinochet, sfidare così le autorità vaticane che lo stavano ospitando, solo per un attimo di fama goduto dal balcone (fama di cui non aveva neppure gran bisogno). Ma se lo dice Roberto Tucci, perché no: non ci resta che crederci. Nel numero del quotidiano Avvenire del 29 aprile scorso, il cardinale gesuita dà la versione vaticana del rapporto Wojtyla-Pinochet: invero un po’ contorta, ma molto interessante e non priva di pathos comico. In questo senso anche meglio di Habemus Papam, quasi. Lo stesso Tucci aveva organizzato nel 1987 la visita di papa Wojtyla in Cile, della quale esistono foto di rara bellezza e singolare significato, che ritraggono Giovanni Paolo II ospite di Pinochet in cordialissimi atteggiamenti con il dittatore. Tucci dunque conosce come pochi altri il rapporto tra i due, dato che era presente e faceva da tour operator vaticano. Se afferma che i due erano distanti, saprà certo quel che dice.
(Foto: l’interessante e famosissimo scatto che fece scandalo, nel quale l’uomo un poco impacciato a destra è Augusto Pinochet, che avrebbe eluso la sicurezza vaticana salendo nascostamente sul balcone)

S. K.