Erba, Azouz caccia l’avvocato: Olindo e Rosa innocenti, processo da rifare

Colpo di scena nel giallo di Erba. Mentre prossimamente la Corte di Cassazione dovrà esprimersi sul ricorso inoltrato dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi considerati colpevoli del massacro del 11 dicembre 2006 e già condannati all’ergastolo, Roberto Tropenscovino, avvocato del tunisino Azouz Marzouk, dichiara di essere stato revocato dall’incarico per decisione del suo assistito.
Azouz, che nel rogo di Erba perse la moglie Raffaella Castagna, il figlio di due anni Youssef, la suocera Paola Galli, oltre alla vicina di casa Valeria Cherubini, nelle ultime settimane è tornato sulle prime pagine per una dichiarazione che ha lasciato sbigottiti i più: secondo il tunisino, sia Olindo che Rosa sarebbero estranei all’accaduto e quindi il processo dovrebbe ripartire da zero, con l’annullamento delle pene per il momento inflitte ai coniugi.

Peso sulla coscienza – Le intenzioni di Azouz erano già state rese note alla stampa lo scorso 8 aprile. In quest’articolo anticipammo ciò che l’uomo avrebbe poi dichiarato ai microfoni della trasmissione Quarto Grado. Il sentimento di colui che in un primo momento venne considerato il maggiore sospettato, per poi venire scagionato, ha stupito un po’ tutti. Queste le parole che meno di un mese fa Azouz pronunciò: “Nell’indagine manca qualcosa, abbiamo due persone forse innocenti, forse colpevoli. Se la Cassazione confermerà il giudizio vorrebbe dire che giustizia non e’ stata fatta. Deve essere riaperto il caso e approfondire di piu’ l’indagine. Il processo deve ripartire da zero”.
A rimanere senza parole davanti a questo colpo di scena fu anche il cognato di Azouz, Giuseppe Castagna, che interpretò il gesto del tunisino come un freddo desiderio di ottenere visibilità: “Per me sono solo strategie fatte per riportare il caso alla ribalta e far parlare della vicenda, ma sono sicuro che la cassazione confermerà la condanna di primo e secondo grado”.

S. O.