Guerra Libia, Lega e Pdl fanno la pace. Calderoli: Rivediamo la mozione

Ricucito lo strappo tra Lega Nord e Popolo della Libertà, sulla questione riguardante la missione militare italiana in Libia e la mozione che a tal riguardo il Carroccio ha deciso di presentare alla Camera, sostenendo – almeno fino a qualche giorno fa – che essa sarebbe diventata vincolante per il prosieguo futuro della coalizione di maggioranza.
Ma alla vigilia del voto ufficiale l’impressione generale è che si sia arrivati a un compromesso, così come ampiamente preventivato sia da parte degli esponenti di governo, che da quelli dell’opposizione. Con motivazioni diverse, però. Se per i primi una giusta sintesi, tra l’interventismo già in atto e la richiesta leghista di stabilire già da ora un termine entro cui bisognerà effettuare il ritiro, sarebbe stato il viatico migliore per calmare le acque, dai secondi quella di oggi viene interpretata come l’ennesimo atto di un teatrino che andrebbe avanti da tempo: la Lega che fa la voce grossa per sottolineare la propria identità e autonomia davanti ai propri elettori e il Pdl che quatto quatto riesce ad acquietare gli animi, promettendo qualche contentino agli alleati.

Calderoli: Vince il buon senso – Se a diffondere per primo la notizia del ritrovato accordo tra i due maggiori partiti di maggioranza, è stato il capogruppo della Lega alla Camera Marco Reguzzoni che ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che “sulla Libia c’è l’accordo“, applaude al buon senso il ministro per la Semplifcazione normativa Roberto Calderoli: “E’ un successo del buonsenso ed è nell’interesse dei cittadini. Tutti i punti della mozione della Lega restano, ma vengono riformulati. Si tratta di cinque punti: rimane l’impegno di natura diplomatica, così come il no a un intervento terrestre armato in Libia. Quanto alla fissazione dei termini della missione, la definizione della data avverrà in accordo con gli organi internazionali. Giovedì sarà il ministro Frattini a presentare la proposta al vertice Nato. Non sono previsti altri impegni di natura fiscale per finanziare la missione anzi, è prevista una razionalizzazione delle nostre missioni all’estero”.
Calderoli ha poi comunicato che il governo si impegnerà a “iniziative per superare la criticità determinata dalla pronuncia della Corte Europea sul reato di clandestinità. Allo stesso modo confermiamo il mantenimento degli impegni relativi alla gestione dei flussi di immigrati e profughi chiedendo il reale concorso di tutti i paesi impegnati e delle istituzioni internazionali”.

Simone Olivelli