Italia in Libia, Nato: accordo tra Pdl e Lega inutile

L’accordo tra Pdl e Lega. L’accordo con fatica raggiunto tra la Lega Nord ed il Pdl riguardo le operazioni militari in Libia sulla mozione di cui era stato minacciato il Governo, non incontrano parere favorevole o compatibile presso la Nato. Tra Pdl e Lega, come ricordiamo, il patto è stato raggiunto solo stamattina, a seguito di un vertice di maggioranza avvenuto a Palazzo Chigi. Soddisfazione da ambo le parti, e dichiarazioni di serenità sono dunque pervenute stamani: “Abbiamo trovato l’accordo su tutti i punti previsti dalla nostra mozione. Il testo non è stato modificato, ma è stato aggiunto un settimo punto che riguarda la razionalizzazione delle missioni in corso”, aveva dichiarato il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni. Ma sulla missione italiana in Libia, invece, non è ancora accordo univoco. La Nato non è affatto concorde con questo genere di accordi interni presi sul campo politico italiano, e che non tengono conto dei patti internazionali che si stanno per ora rispettando all’atto pratico, e sui quali la Ue continuerà ad esigere il costante adempimento. Impossibile dunque per l’Italia stabilire in sede di politica interna quanto dovrà durare la missione a cui sta prendendo parte militarmente in Libia.

La missione internazionale. Secondo quanto era stato richiesto dalla Lega, si procede verso una definizione del termine della missione italiana. Il Carroccio vuole una data. Invece dalla Nato arrivano pereri tutt’altro che concordanti. Secondo la Nato, le forze militari italiane si troveranno “in Libia finché necessario. E non c’è nessuna ipotesi di una data in cui la missione terminerà”. Queste le perentorie parole dei vice ammiraglio Rinaldo Veri, che ha il ruolo di responsabile delle attività marittime di Unified Protector.

Se, insomma, la politica interna italiana, a seguito degli accapigliamenti di rito, ha fatto i classici conti senza l’oste, arrivano gli accordi internazionali fatti presenti in sede di politica dell’Unione Europea, a rompere le uova nel paniere ai politici nostrani che credevano di essersi già accaparrati il consenso popolare attraverso una comune posizione di ritiro in tempi brevi dal conflitto libico.

S. K.