Pedofilia: prescrizione per Don Lelio, prete di Firenze

Salvato dalla prescrizione. Don Lelio Cantini, ex sacerdote della parrocchia fiorentina Regina della Pace, non finirà in carcere. L’uomo, oggi ottantottenne, ha secondo i magistrati abusato sessualmente per circa vent’anni di diversi bambini e bambini che gli erano di volta in volta affidati. L’inchiesta che lo riguarda è stata però archiviata dal gip Paola Belsito, su richiesta del pm Paolo Canessa, a causa del sopraggiungere dei termini di prescrizione. Gli stessi magistrati spiegano che le violenze sono accertate ma i reati non sono più punibili e, inoltre, accusano l’intero apparato ecclesiastico per “l’inerzia e l’assordante silenzio” dimostrato in tutta questa vicenda. In particolare Cantini sarebbe stato coperto dal vescovo ausiliario Claudio Maniago.

Il Signore e la Madonna. I reati sono avvenuti tra gli anni ’70 e i ’90. “Don Cantini riuscì a far credere a molti di essere ‘il Signore’”, scrive il gip, “mentre la sua aiutante Rosanna Severi otteneva potere e obbedienza dichiarandosi la Madonna”. Il sacerdote, continua il giudice, cercava di conquistarsi la fiducia delle piccole vittime, coinvolgendole in diversi canti cristiani, e poi proponeva alle donne, tutte minorenni, di avere rapporti sessuali con lui, rapporti che dovevano aiutarle a crescere spiritualmente e a purificarsi. Per i maschi c’era invece la promessa di un futuro garantito come uomini di fede. Le vittime di Cantini avevano tutte tra i 10 e i 17 anni. Mentre l’avvocato della difesa parla di “storie false”, le vittime dell’ex sacerdote si aspettano almeno le scuse da parte della Chiesa. Il loro portavoce Francesco Aspettati spiega infatti che “sarebbe opportuno un gesto di riconciliazione, una pubblica ammissione di responsabilità: la Chiesa non può continuare a dire che la colpa e’ solo di don Cantini”.

Gianluca Bartalucci