Razzi propone l’esenzione dell’Ici per chi risiede all’estero. Legge ad personam?

Roma – Il Responsabile Razzi propone la cancellazione dell’Ici per gli Italiani all’estero  che in Italia hanno una casa sfitta. E’ il suo caso e in molti parlano già di legge ad personam.

La proposta – Il gruppo dei Responsabili aumenta il suo potere, in molti casi la maggioranza si è salvata proprio grazie al loro voto, e allora perché non alzare il tiro per togliersi qualche sassolino dalla scarpa? Perché limitarsi solo alla richiesta di poltrone e non proporre qualche provvedimento?
Così mentre gli altri ‘Responsabili‘ sono in attesa di un posto nel governo, Antonio Razzi, l’ex Idv eletto all’estero passato con la maggioranza il 14 dicembre, mette a punto una proposta di legge, sottoscritta da 18 colleghi di Iniziativa responsabile, per chiedere l’esenzione dall’Ici (l’imposta comunale sugli immobili) anche per gli italiani residenti all’estero che in Italia hanno una casa di proprietà ‘sfitta’.
Per il deputato nato nella provincia di Chieti ed eletto alla Camera nella circoscrizione Europa, “far pagare l’Ici agli italiani iscritti all’Aire sarebbe una discriminazione, una penalizzazione per cittadini la maggior parte dei quali hanno costruito in patria, nel loro Paese di appartenenza, la casa della loro vita, nella prospettiva futura e auspicata del ritorno“.

Legge ad personam? – Ma il caso vuole che tra questi italiani c’e’ proprio lo stesso Razzi, finito al centro delle polemiche lo scorso dicembre, quando votò la fiducia al governo passando con i’Responsabili’, con l’accusa “di essersi fatto comprare” dal partito di Berlusconi con la presunta proposta di estinzione del un mutuo sulla casa in Abruzzo che lui stesso a gennaio aveva annunciato di aver acquistato dando l’anticipo con i soldi della pensione da ex operaio in Svizzera, oltre ovviamente alla promessa di un seggio sicuro in caso di nuove elezioni.
La proposta di legge per “l’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili in favore delle unita’ immobiliari possedute dai cittadini italiani residenti all’estero” e’ stata depositata alla Camera il 30 marzo scorso e assegnata alla commissione Finanze l’11 aprile. Requisiti per usufruire dell’esenzione sono l’essere iscritti all’Aire e l’essere proprietario di una casa in Italia non data in affitto.
Il nuovo ‘comma Razzi’ così recita: “L’esenzione si applica, altresì, per i cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, ad una sola unità immobiliare ad uso abitativo situata nel territorio nazionale e posseduta a titolo di proprietà, a condizione che non risulti locata“.
Il deputato spiega nella premessa: “La situazione attuale dell’applicazione dell’imposta comunale sugli immobili sulla prima casa vede gli italiani all’estero penalizzati perché esclusi dal beneficio dell’esenzione. Oltre a quelli che hanno già costruito, altri sarebbero in procinto di comprare o di costruire la loro casa in Italia ma l’Ici e’ uno di quei balzelli che li fa desistere dall’intento. Attualmente estendere l’esenzione dall’Ici per la prima casa ai nostri connazionali che dimostrino di essere iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) sarebbe uno sforzo minimo da parte del governo, ma nel contempo rappresenterebbe un segnale di forte vicinanza a quanti lavorano e vivono all’estero“.
Matteo Oliviero