“Three generations”: John Travolta e Lindsay Lohan in un nuovo mafia-movie

Film sul clan Gambino – Dai lontani tempi di Tony Manero e la sua Febbre del sabato sera, ne è passata di acqua sotto i ponti per John Travolta: il declino dei Senti chi parla, la rinascita di Pulp Fiction, e tanti film non proprio indimenticabili. Ora l’attore torna a far parlare di sé, a causa del suo coinvolgimento nel film Gotti: Three generations. Il film, diretto da Barry Levinson (già regista di Rain Man e Good Morning Vietnam), sarà incentrato sul rapporto tra John Gotti Sr. e suo figlio John Gotti Jr., entrambi boss della famiglia Gambino che per anni ha dominato la scena criminale newyorchese. Lo storico interprete di Grease vestirà i panni proprio il patriarca del clan, Gotti Sr., e secondo alcuni la scelta dell’attore sarebbe stata fatta in seguito a un’espressa preferenza del redivivo Gotti Jr.. Ma l’attore non è il solo ad essere coinvolto in questo progetto tanto discusso.

Nel film ci sarà anche Joe Pesci (un aficionado dei mafia-movie dai tempi di Good Fellas) che interpreterà Angelo Ruggiero, un deputato vicino a Gotti, e la “bad girl” Lindsay Lohan, che vestirà i panni di Kim, moglie di Gotti Jr.. Ma le polemiche intorno al film sono già tante e piovono da mille direzioni. Sono soprattutto gli italo-americani a non averla presa bene, vedendo la realizzazione di questo film come ennesima macchia destinata a perpetuare lo stereotipo dei mangiaspaghetti-mafiosi. “Purtroppo gli artisti italo-americani inseguono i soldi, noncuranti del danno che provocano all’immagine del loro popolo d’origine” è stato uno dei commenti via Facebook dell’Italian American One Voice Coalition, un’organizzazione in difesa dell’immagine italo-americana negli Stati Uniti, che non sembra aver preso bene il coinvolgimento di Travolta nella pellicola.

Ma altre perplessità arrivano dal fatto che la pellicola sarà prodotta dalla Fiore Films, società di produzione di cui l’ex-boss ormai pentito Gotti jr. è socio, e che prende il nome dal suo amministratore delegato Marc Fiore; anche lui, sembra, con qualche anno di sbarre all’attivo. Il progetto – che tanto indipendente poi non sembra, visto che il suo budget si aggira sui 75 milioni di euro – vede anche il coinvolgimento di Leo Rossi, sceneggiatore e già autore dello script di Mafioso: The, Father, The Son, film incentrato sul clan dei Paradiso, che per decenni ha dominato la scena del crimine organizzato di Filadelfia.

Roberto Del Bove