E’ un discorso appassionato quello che Pier Luigi Bersani ha pronunciato oggi alla Camera per annunciare il voto contrario del suo partito alla mozione congiunta di Pdl e Lega sulla missione in Libia. Il leader del Pd ha definito ” una pantomima” lo strappo inscenato dal Carroccio e dal governo nei giorni scorsi e ha puntato il dito contro l’atteggiamento poco lineare del nostro esecutivo nella gestione della crisi libica. “Con questa vergognosa sceneggiata – ha tuonato Bersani – voi date un altro colpo alla credibilità del nostro Paese” e approfittate per l’ennesima volta del Parlamento – ha aggiunto – per soddisfare “esigenze di pura propaganda politica“.
La pantomima politica – L’inizio non lascia presagire nulla di buono (per la maggioranza) e infatti il discorso che Pier Luigi Bersani pronuncia nell’Aula di Montecitorio fa intendere da subito a tutti che il suo partito non approverà la mozione sulla guerra in Libia presentata oggi dalla Lega e dal Pdl. “Volete spiegarci – ha esordito il leader del Pd rivolgendosi ai banchi della maggioranza – a che cosa è servita questa pantomima che ha occupato per giorni giornali e televisioni e che oggi ci ha portato qui in Parlamento? Da domani che cosa cambia? Fino a qualche anno fa l’Italia era un Paese serio – ha notato il democratico – dall’Iraq se ne è andata perché quell’operazione non aveva copertura internazionale, in Kosovo e in Libano è andata e ha portato la pace. Ecco, questo succedeva quando ancora l’Italia era un Paese serio, ma oggi non lo è più”.
Credibilità allo sbando – “Con questa vergognosa sceneggiata – ha rincarato l’ex ministro dello Sviluppo economico – voi date un altro colpo alla credibilità dell’Italia perché in realtà domani non cambia niente. Solo una cosa cambia: che abbiamo fatto un altro scalino in basso nella nostra credibilità verso gli alleati e verso la popolazione della Libia che aspetta la libertà. Noi stiamo vivendo una catastrofe diplomatica – ha continuato Bersani nella sua analisi – che non so quanto tempo ci vorrà per rimontarla perché la credibilità ce l’hai se hai una posizione lineare”. Il preludio all’affondo finale: “La vostra mozione – ha denunciato il democratico – parla in realtà di tasse che dite di non voler aumentare e della sentenza della Corte di Giustizia contro il reato d’immigrazione clandestina. E’ una sentenza che non vi è piaciuta e quindi la mettete qui dentro, ma allora – ha ironizzato Bersani – perché non ci mettete anche le quote latte, i giudici comunisti e le elezioni di Milano? Poi la mandate all’Onu e vediamo cosa vi risponde”.
Il Parlamento sequestrato – Per il segretario dei democratici, il testo presentato oggi dalla maggioranza non è solo irricevibile, ma rappresenta l’ennesima prova dell’uso personalistico dell’Aula: “E’ ora di dirlo chiaro – ha scandito Bersani – governo e maggioranza fanno così: spengono il Parlamento per lunghe settimane e lo accendono solo per le loro esigenze politiche di propaganda e per esigenze personali del presidente del Consiglio, senza rapporto alcuno con i problemi del Paese. Oggi ad esempio – ha precisato il democratico – siamo stati chiamati qui per comporre un conflitto internazionale tra Arcore e via Bellerio. Dei problemi reali del Paese non si riesce a parlare mai, ma badate bene – ha concluso il segretario del Pd azzardando una sinistra previsione per il governo – con i cerotti e le aspirine la vostra crisi politica non si risolverà”.
Maria Saporito