F1, l’ombra della Ferrari sulla cordata Elkann/Murdoch

F1, giochi di potere – E’ tutto vero. L’impero di Bernie Ecclestone si è trovato di fronte un nemico ricco e preparato, pronto a succedergli con o senza il suo volere. Gli uomini chiave di questa cordata sono John Elkann e la sua società finanziaria chiamata Exor, assieme appunto al magnate Murdoch, in questo caso rappresentata dal figlio James. Una alleanza strategica che racchiude finanze di un certi rilievo ed un potente media su scala globale (SKY). Ma se si va a fondo su questa vicenda si scopre che, leggermente in penombra e silenziosamente efficace, vi sono anche i costruttori iscritti alla F1, con a capo ovviamente la Ferrari.

Colpire Ecclestone – Come sottolineato anche da un comunicato stampa rilasciato dagli stessi interessati, per ora “Si sta analizzando in via preliminare il proposito di elaborare un piano per lo sviluppo nel lungo termine della F.1In poche parole si sta costruendo un fronte più forte ed unito possibile entro la fine del 2011, in modo da poter battagliare ad armi pari contro Ecclestone e le sue CVC e FOM. La prima società, cui lui è azionista di maggioranza, detiene i diritti televisivi, mentre la seconda è legata con FIA e FOTA per quanto riguarda il famigerato Patto della Concordia che, causalmente, scadrà proprio la prossima stagione. L’intento quindi è quello di rivoluzionare le forze che controllano la massima categoria, dando più potere generale ai team.

L’obbiettivo finale – Il traguardo massimo sarebbe quello di dare vita ad un campionato in stile NBA, dove la gestione è affidata direttamente alle stesse squadre partecipanti. Se questa cordata riuscisse nell’intento l’idea sarebbe più che fattibile, visto che tra le file della società Exor vi è anche il nome Ferrari. Il cavallino quindi acquisterebbe molto più potere, potendo intervenire direttamente sui vari regolamenti. Stesso discorso anche per la spartizione dei diritti televisivi, con SKY che concederebbe una fetta consistente dei guadagni in cambio, forse, dell’esclusiva TV. Se poi si aggiungono promesse di regole stabili, ritorno ai circuiti europei ed uno “svecchiamento” generale per prendersi il vitale appoggio del pubblico, allora il cerchio si chiude. E se la FIA e Ecclestone non fossero d’accordo? Si prendono i bagagli e si da vita, per davvero, ad un campionato alternativo visto che le capacità vi sono davvero tutte. Tutto calcolato nei minimi dettagli, un perfetto piano per rendere più amico un campionato sempre più indigesto ai grandi costruttori. Ma siamo davvero sicuri che è questa la giusta strada?

Riccardo Cangini