Se possa essere considerata una prima e ufficiale falla nell’idea di una Europa unita forse è ancora presto, certo è che la decisione presa dall’Unione europea di acconsentire a una sospensione temporanea degli accordi di Schengen come risposta al fenomeno immigratorio che negli ultimi mesi si è manifestato sotto forma di continui sbarchi sulle coste dei paesi dell’area del Mediterraneo, Italia su tutti, farà discutere sia chi è a favore all’unità continentale, sia chi è sempre stato scettico.
A parlare stamane, per mezzo di un comunicato diffuso dall’esecutivo dell’Unione europea, è stato commissario europeo alla Sicurezza interna Cecilia Malmstrom.
Circostanze eccezionali alle frontiere – Cecilia Malmstrom ha giustificato con la particolarità del momento attuale, che ha visto negli ultimi mesi numerose rivolte sociali e politiche in diverse nazioni dell’Africa settentrionale, la decisione assunta dall’Unione europea: “Per salvaguardare la stabilità dell’area Schengen potrebbe essere necessario anche prevedere la temporanea reintroduzione di limitati controlli alle frontiere interne in circostanze particolarmente eccezionali, come quando una parte delle frontiere esterne siano sottoposte a una pressione inattesa“.
Il commissario per la sicurezza pur ammettendo che “i recenti eventi hanno provocato preoccupazioni sul funzionamento del sistema Schengen”, ha ribadito che “il libero movimento di persone attraverso i confini europei è un risultato importante che non deve essere rovesciato, ma piuttosto rafforzato”.
Nel comunicato viene resa nota anche la volontà di muoversi affinché ci si assicuri “che ogni stato membro controlli effettivamente la sua parte delle frontiere esterne della Ue in linea con le regole e lo spirito della normativa sulla gestione dell’immigrazione” e che bisognerà comunque puntare su “un approccio strategico con i paesi terzi sulle questioni legate alle migrazioni, per facilitare il movimento delle persone attraverso aumentate possibilità di immigrazione legale, combinate con misure per impedire l’immigrazione irregolare”.
Simone Olivelli