Melania, testimoni: Soldatesse agitate, auto in corsa, notte tesa

Le indagini sull’omicidio di Melania Rea proseguono e da oggi verranno coordinate soltanto dalla Procura di Ascoli Piceno e non più anche da quella di Teramo. Nella serata di ieri, numerosi sono stati i nuovi spunti provenienti da presunti testimoni che hanno raccontato alcuni particolari di quel 18 aprile scorso, giorno in cui la ventinovenne originaria di Somma Vesuviana scomparve per poi essere ritrovata due giorni dopo a Ripe di Civitella, morta. Trentacinque coltellate, una siringa piantata sotto il seno sinistro, una svastica incisa sulla coscia. Tanti dubbi, altrettanti sospetti. La maggior parte dei quali hanno circondato, con il passare dei giorni, la figura di Salvatore Parolisi, marito di Melania e caporalmaggiore dell’esercito. Fu proprio lui il primo a dare l’allarme e a cercare colei che gli aveva dato l’unica figlia, la piccola Vittoria di diciotto mesi.

Atmosfera tesa e ambiguità – A raccogliere le voci di possibili testimoni o comunque di persone che potrebbero in qualche modo stimolare le indagini è stata, ieri sera, la trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?, condotta da Federica Sciarelli. Nei racconti raccolti dagli inviati si è fatto riferimento a Villa Lempa, località distante appena sei chilometri da Ripe di Civitella. Durante il pomeriggio del 18 aprile due soldatesse, in compagnia di un terzo militare, sarebbero state viste visibilmente agitate, un atteggiamento talmente strano che avrebbe indotto qualcuno addirittura a chiedersi se fosse stato il caso di avvisare i carabinieri.
Ma a raccontare un’altra stranezza è stato anche un allevatore di Colle San Giacomo che ha riferito di quanto lo avesse colpito un fatto accaduto poco dopo le 16 di quel lunedì: due auto lo hanno sorpassato ad alta velocità senza curarsi della sua presenza, rischiando quasi di travolgerlo. Questo il commento dell’uomo: “Ero a cavallo ma non hanno decelerato vedendomi. Erano attaccate, meno di 15 metri l’una dall’altra, avevano vetri abbastanza scuri e una era di un colore rosso chiaro“.
Infine c’è anche chi sostiene che a Colle San Giacomo, la notte tra il 18 e il 19 aprile, ci fu “un enorme traffico di auto, insolito per una località a 1.200 metri d’altezza“.
Autosuggestione, coincidenze o prove del fatto che in quelle ore, a pochi chilometri da lì, si stava verificando o forse si era già verificato qualcosa di macabro?

S. O.