Rinnovabili, in Italia fotovoltaico converrà anche senza incentivi

La strada della competitività economica del fotovoltaico rispetto alle altre fonti energetiche è segnata. E’ quanto emerge dalla terza edizione dell’Italian PV Summit, svoltosi a Verona il 2-3 maggio. Conferenza propedeutica di Solarexpo, viene definita dagli esperti del settore “un’imperdibile appuntamento informativo e conoscitivo per muovere i passi giusti nel business del fotovoltaico”. Diminuzione dei costi della tecnologia e aumento della penetrazione nei mercati elettrici, è stato spiegato nel corso della conferenza, nel giro di qualche anno permetteranno all’energia fotovoltaica, in Italia prima che altrove, di raggiungere la così detta grid parity, ossia il momento in cui il costo dell’energia fotovoltaica è minore o uguale al costo dell’energia dalla rete.

Convenienza senza incentivi. In base ai dati scaturiti dall’indagine della European Photovoltaic Industry Association, illustrata da Ingmar Wilhelm, presidente dell’associazione, “in Italia sarà conveniente produrre elettricità con il fotovoltaico anche senza incentivi rispetto ad acquistarla dalla rete già nel 2013 per impianti da 100 kWp. Per le taglie a dimensione familiare, 3 kWp, – ha precisato Wilhelm – il sorpasso avverrà due anni dopo”. Secondo lo studio, inoltre, nel 2020 produrre un chilowattora con il solare costerà la metà rispetto ad adesso. A seconda della tipologia, taglia e localizzazione degli impianti, si passerà dal range attuale di 0,16-0,36 euro/kWh a 0,08-0,20 /kWh nel 2020, passando per 0,10-0,24 nel 2015.

Speranze dalla Grecia.”Occorrerà del tempo affinché il sistema bancario ci si abitui – ha affermato Giuseppe Sofia, ad di Conergy – ma il tempo ci sarà, perché la parità non verrà raggiunta dall’oggi al domani”. Sofia guarda al futuro con ottimismo prendendo come esempio la Grecia, dove il solare termico ha continuato la sua crescita anche dopo la fine degli incentivi. Inoltre, ha concluso, “si potrebbe pensare ad altre forme di sostegno come gli sgravi fiscali”.

Il futuro è del fotovoltaico. “Già ora – ha osservato Francesco Meneguzzo, ricercatore Cnr-Ibimet – il fotovoltaico sta facendo sentire il suo peso nella competizione tra le fonti, che si concretizza in un calo del prezzo dell’energia durante i picchi di domanda”. I relatori presenti a Verona hanno confermato le previsioni che vedono scenari energetici in cui il contributo del fotovoltaico nel mix elettrico sarà “sempre più rilevante”. L’ottimismo generale non è stato alterato dal vicepresidente della European Photovoltaic Industry, Winfried Hoffman: “Anche in Italia – ha osservato – l’obiettivo del Piano di Azione nazionale, 8 GW al 2020, verrà polverizzato in breve tempo. Il tetto di cui si parla per il quarto conto energia è di 23 GW al 2016, con ogni probabilità al 2020 si supereranno i 30 GW, in grado di produrre 38-39 miliardi di chilowattora all’anno”.

Mauro Sedda