Falsi d’autore in mostra alla Galleria Nazionale d’Arte moderna di Roma

Falsi d’autore alla Galleria Nazionale d’Arte moderna di Roma con la mostra “L’arte ingannata” che, fino a domenica prossima, porterà nella capitale sedici grandi opere di artisti importanti, dal valore sul mercato di settanta milioni di euro, sequestrate dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Preziosi, sia italiani che stranieri, recuperati durante un’attività di indagine svolta dalle forze dell’ordine negli ultimi mesi su tutto il territorio nazionale e conclusasi, come ha spiegato il Capitano Corrado Catesi, con la denuncia di dieci persone per falsificazione e ricettazione d’arte.

Tra le opere, non tutte destinate al mercato italiano, la “Donna che cammina” di Alberto Giacometti, trovata nascosta in un frigorifero in partenza per la Svizzera, che se venduta avrebbe fruttato ai suoi ricettatori un somma di circa sessanta milioni di euro. Una delle opere più curiose, “Merda d’artista” di Piero Manzoni che, con una stima che oscilla tra i duecento mila e i trecento mila euro, costituisce l’unico esemplare falsificato finora conosciuto al mondo. Immancabile, come sempre, un Giorgio De Chirico: il quadro “Muse inquietanti”, del valore di ottocento mila euro, sequestrato a Roma da un privato, è un falso difficilmente riconoscibile in quanto corredato addirittura da un certificato di autentica notarile, il cui numero faceva riferimento all’opera originale.

«Con questa mostra vogliamo far conoscere all’opinione pubblica l’attenzione che c’è da parte del nostro reparto nei confronti della falsificazione dell’arte contemporanea – ha commentato il Tenente Colonnello Raffaele Mancino, comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri – Un’occasione importante per segnalare, attraverso il decalogo che sarà distribuito nei giorni della mostra, le regole per acquisti sicuri di opere d’arte, diffidare da quelli occasionali e apparentemente vantaggiosi. Oggi è molto facile mettere sul mercato l’arte sfruttando i moderni mezzi tecnologici. E proprio una delle attività del nostro nucleo – conclude Mancino – è quella di verificare, controllare Internet».

Valentina De Simone